Oggi vi porto con me in Umbria terra d’arte, di fede e di gusto.
E’ una delle più belle regioni d’Italia, ma la sua è una bellezza quasi nascosta, di lei si dice che va scoperta lentamente, assaporata come un liquore raro dal sapore sconosciuto, forte e dolce insieme, ed è proprio così.
Andiamo in Umbria meridionale, a Foligno città dedicata al culto della dea Fuliginia, che fu romana, bizantina, longobarda e libero Comune, poi nel 1300 Signoria Guelfa dei Trinci e nel 1860 finalmente italiana.
Foligno è storia, arte e cultura con i suoi Musei, i suoi Palazzi, la sua Cattedrale e i suoi Monasteri ma è anche il luogo dove fu stampato il primo libro italiano.
Si narra infatti che Emiliano degli Orfini, orefice e zecchiere pontificio, nel 1470, nella sua casa di Foligno aveva impiantato una tipografia, la quinta in Italia in ordine di tempo e lì con l’assistenza di Giovanni Numeister, allievo di Gutenberg, aveva stampato prima alcuni libri in latino e poi nel 1472, 300 copie del primo libro in volgare “La Commedia” di Dante Alighieri di Fiorenze.
Foligno bagnata dal piccolo fiume Topino è anche il centro d’Italia, e questo non è un modo di dire ma è proprio così, infatti pare che la sua Piazza della Repubblica sia l’esatto centro geodetico della Penisola italiana.
Foligno è accogliente perché le sue strutture moderne hanno ancora un’ospitalità antica.
Foligno è gusto con il suo olio finissimo, con il suo tartufo nero, con la sua selvaggina e i suoi salumi saporiti, ma è anche, da 17 anni, per 4 giorni nel mese di settembre, pasta, riso, gnocchi e polenta,
in una manifestazione che si chiama I PRIMI D’ITALIA.
E’ un’appetitosa maratona culinaria, durante la quale il centro storico cambia volto,
i nobili Palazzi, le Taverne della Quintana, le piazze e i vicoli diventano luoghi di esposizione e di degustazione, con dimostrazioni di grandi Chef e scuole di cucina per grandi e bambini.
Anche quest’anno 80 Chef hanno elaborato 500 delle loro ricette,
50 sono stati i pastifici presenti, sono stati cucinati 16.000 kg di pasta,
2.000 kg di riso, 600 kg di polenta, 3.500 kg di zuppe.
Vi sono stati convegni e seminari su un corretto stile di vita e la prevenzione delle malattie cardiovascolari, su malattie come il diabete, le intolleranze alimentari come la celiachia.
Anche quest’anno uno sguardo alla rete e al mondo dei social e allora 4 food blogger si sono sfidati a colpi di pesto rivisitato.
Foligno ha reso onore ai “principi” dei nostri pranzi. La polenta, la forma primordiale di nutrimento. Gli gnocchi con il “Frutto Americano”, la patata. Il riso vecchio di 3000 anni, detto il “divino”, che ci accompagna nella nostra alimentazione dall’inizio alla fine della nostra vita, non per nulla un antico proverbio cinese dice che per il nostro breve passaggio sulla terra bastano un cappello e un pugno di riso.
Infine la pasta, sicuramente la più importante che ha unito l’Italia più dell’Unità, cibo gradito a poveri e ricchi, al nord e al sud, con l’unica differenza che al nord la pasta si butta mentre al sud si cala.
… un reportage che fa amare una città e il suo modo di vivere
Anche per me, una bellissima scoperta.