A Matera, con grande successo di pubblico, ha appena chiuso i battenti Basilicata food & wine, manifestazione giunta alla sua terza edizione, nata per valorizzare i prodotti tipici e la cultura enogastronomica della Basilicata.
Piccolo scrigno di bellezze e sapori, incastonata tra Puglia, Campania e Calabria, bagnata da due mari lo Ionio e il Tirreno, la Basilicata ha oggi il desiderio di aprirsi al mondo.
In occasione di questa manifestazione lo ha fatto al meglio con lezioni degustative, show cooking, seminari, ma soprattutto ospitando l’Assemblea Nazionale della Federazione Italiana Cuochi.
Quattrocento i cuochi intervenuti dall’Italia e dalle delegazioni estere, un momento importante di incontro, confronto e conoscenza dei prodotti lucani per tutte le toque della Fic, che conta ormai 18.000 iscritti.
Presenti anche gli alunni della scuole alberghiere per i quali, Basilicata food & wine è stato un laboratorio formativo, una preziosa esperienza di scuola-lavoro.
Oggi la cucina non può essere solo creativa, ma deve essere anche salutare, ai cuochi, ormai sempre sotto i riflettori mediatici, è richiesto di essere messaggeri di gusto e salute, ma anche di qualità, una qualità “fatta” soprattutto di prodotti italiani, che vanno valorizzati e fatti conoscere.
Ed è stato alla cena di gala, che ha chiuso la manifestazione, che i prodotti lucani hanno potuto esprimersi al meglio.
Cinque piatti, un percorso gastronomico e sensoriale che ha messo in luce il talento dei cuochi.

I sapori della costa lucana
Un omaggio al mare, nel piatto “I sapori della costa lucana”, allo Ionio che batte la costa di sabbia fine profumata di gigli bianchi. Un filetto di sgombro mitigato dal tocco frizzante del lime e la cremosità acidula dello yogurt. Un cubo di baccalà, il cibo “povero” dell’entroterra, accompagnato dal dolce della carota.

Risotto del sud
Note iodate nel “Risotto del sud” con le mazzancolle del metapontino e lo spruzzo fiorito e colorato del lampone.

Il raviolo DOP
Un capolavoro “Il Raviolo DOP”, tanti prodotti e tanti sapori che hanno rapito il palato. La Melanzana rossa di Rotonda, il Caciocavallo Silano, il Capocollo di Picerno. Una capriola di gusto che non può non sedurre.

L’incontro
Poi “L’incontro”, dove i sapori sono divenuti audaci con il filetto di suino nero lucano e la terrina d’agnello delle Dolomiti lucane.

Basilicata 3.0
La serata si è chiusa con una ventata di freschezza, “Basilicata 3.0”, in un piatto tanti ingredienti:
il pistacchio, l’oro verde lucano, la fragola Candonga, la rossa che matura d’inverno, il latte d’asina, dolce e mandorlato, l’olio evo del Vulture leggermente amaro e piccante, l’acidula mela della Val D’Agri e il fico rosa di Pisticci.
Piatti leggeri dai colori sfavillanti, grande senso estetico, perfetti gli accostamenti, insomma grande armonia e gusto.
Cinque vini, Margherì, Greco di San Vito, Grottino di Roccanova, Aglianico del Vulture, Moscato Postilla, frutto di una tradizione vitivinicola antica che risale ai Fenici che con le loro navi lunghe e veloci arrivarono in quella poi avrebbe preso, tra il IX e il X secolo, il nome di Basilikos.
Una cucina antica e schietta quella lucana, fatta anche di eccellenze che hanno ricevuto la DOP e IGP. Prodotti unici di grande personalità che non hanno bisogno di grandi elaborazioni per esprimere tutto il loro inconfondibile sapore.
Una grande sfida attende nel 2019 i cuochi lucani in quanto Matera sarà la Capitale mondiale della cultura. I preparativi fervono, questo è ciò che ha detto Rocco Giubileo, Presidente dell’Unione Regionale Cuochi Lucani. Tanta formazione, questa è la formula per accogliere al meglio i visitatori provenienti da tutto il mondo. Il prodotto simbolo sarà il Peperone di Senise IGP, in dialetto zafran, l’ambasciatore della Lucania, arrivato in queste terre nel 1500, rosso, dolce, essiccato all’aria, versatile in ogni piatto.
Basilicata food & wine, tanto lavoro, tanta professionalità, un grande successo e un appuntamento al 2018.
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