1 giugno
Il segreto del lago di Lispida
Una leggenda narra che molto tempo fa nel lago di Lispida vivevano felici fauni e sirene e che di notte, quando nessuno poteva vederli, uscivano dall’acqua per danzare.
Il castello vicino al lago era abitato dal Conte Monticelli e da suo figlio Manfredo. Il giovane era da anni malato e nessun medico era mai riuscito a curarlo.
Il povero ragazzo soffriva di atroci dolori alle gambe che gli impedivano anche di riposare. Una notte, precisamente tra il 23 e il 24 di giugno, disperato aveva raggiunto il lago deciso a porre fine alla sua vita. Mentre stava per gettarsi aveva sentito un canto melodioso e dal lago era uscita una Sirena. Questa dopo averlo interrogato, impietosita, si era immersa ed era risalita portando con sé il segreto del lago, un fango bollente con il quale aveva coperto le membra malate di Manfredo.
Il giovane dopo il trattamento, in pochi giorni, era miracolosamente guarito e deciso a rivedere la sua Sirena ogni notte ritornava al lago, ma ella non si era più mostrata.
Sono trascorsi moltissimi anni da allora e chi abita in quel luogo racconta che lo spirito di Manfredo Monticelli si aggira ancora ogni notte intorno al lago invocando l’amata e che ogni anno, la notte di San Giovanni, si ode una dolce melodia e due ombre danzano sul pelo dell’acqua.
Ancora oggi il lago di Lispida dona agli uomini il fango, che bagnato con l’acqua termale, acquista proprietà benefiche.
Ma la preziosa acqua termale da dove arriva?
Arriva dal cielo, percorre nelle viscere della Terra un lentissimo viaggio, di 25-30 anni, di solo 80 Km.
E’ la pioggia che cade sulle Piccole Dolomiti e sui Monti Lessini e che poi penetra nelle rocce calcaree fino ad una profondità di 3000 metri, si arricchisce in sali minerali, sodio, potassio, magnesio, iodio e silicio, si riscalda fino alla temperatura di 200 C° risalendo poi in superficie a ridosso dei Colli Euganei alla temperatura di 87 C°.
Quella che viene estratta, da 250 pozzi, in un’area di 36 Kmq, è un’acqua, classificata dal punto di vista chimico, come salso-bromo-iodica ipertermale con un residuo fisso a 180° di 5-6 grammi di sali disciolti per litro.
Il fango del lago messo a riposare nelle fangaie, presenti in ogni albergo di Abano e Montegrotto, per almeno 60 giorni e lì irrorato da un flusso continuo di acqua termale si trasforma, produce micro-organismi, batteri, protozoi e le microalghe diatomee e cianoficee.
Diviene ”fango maturo” acquistando una plasticità ed una omogeneità che gli permettono di aderire in modo uniforme alla cute e di mantenere a lungo la temperatura.
L’organismo durante la fangoterapia subisce uno stress termico, infatti il fango viene applicato ad una temperatura di 38-42 C°, quindi si modifica il circolo ematologico superficiale, si determina una vaso dilatazione che incrementa l’apporto di sostanze nutritive ed innesca l’eliminazione di sostanze cataboliche.
E’ un fango privo di umidità, perché le acque termali sottraggono umidità non la cedono, che ha un’azione antinfiammatoria, analgesica che è in grado di stimolare la ricostruzione delle cartilagini, di rinforzare il sistema immunitario, di rimineralizzare i tessuti, di curare le malattie dell’apparato locomotore in particolare i reumatismi extrarticolari, le cervicalgie e le lombalgie di origine reumatica.
E’ un fango dalle proprietà uniche al mondo che ancora non conosciamo del tutto, infatti nel 2005, l’Istituto Pasteur di Parigi, che raccoglie e classifica tutte le alghe conosciute, ha scoperto nel fango maturo delle Terme Euganee una nuova alga appartenente alla famiglia delle formidium e l’ha denominata ETS05 Euganea Thermal Spring, preziosa per le sue potenti proprietà anti-infiammatorie.
Oggi per cercare di tutelare questo miracolo della natura la Giunta Regionale, il 10 Marzo scorso, ha approvato il Marchio Fango D.O.C.
Negli alberghi delle Terme Euganee è possibile effettuare trattamenti di fangoterapia in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale perché numerosi studi clinici ne hanno confermato l’efficacia. Secondo l’antica medicina termale l’acqua curava per intercessione divina in quanto elemento purificatore, oggi l’acqua viene studiata e analizzata come un farmaco e viene somministrata a seconda delle patologie.
La medicina termale è materia di studio nelle Facoltà Universitarie di Medicina e Chirurgia e in ogni stabilimento termale sono presenti équipe mediche e paramediche altamente qualificate, anche perché oggi alle terme è possibile sottoporsi alla riabilitazione in seguito a infortuni stradali, lavorativi, domestici e in caso di traumi sportivi.
La crenoterapia, Kréne = fonte è nata in Grecia nel 500 a.C. e da allora le Terme sono considerate luogo ideale per ritrovare salute, equilibrio e benessere.
Sono gli antichi luoghi di cura ma anche le moderne oasi dove lasciarsi coccolare da nuovi rituali di bellezza.
Lo scrittore Nantas Salvalaggio, non a caso, dopo un soggiorno ad Abano ha scritto “Il Paradiso sta all’ombra delle terme”, perchè alle terme, corpo e mente si rigenerano, ci si riappropria e ci si concentra sulle sensazioni, il corpo ritrova energia e l’anima tranquillità, perché con il massaggio e con il calore del fango si dissolvono le tensioni, si riacquista l’armonia interiore, insomma, come in una sorta di Paradiso Terrestre, l’uomo rientra in se stesso.
Il fango, un dono della natura per l’uomo.
Alcune foto sono state gentilmente offerte dall’Associazione Albergatori Termali Abano Montegrotto Consorzio Terme Euganee
18 maggio
Scintille di salute B.Well
Scintille di salute o meglio semplici suggerimenti per un corretto stile di vita, per una dieta equilibrata, entrambi protettivi contro il rischio del cancro, delle malattie osteoarticolari, cardiovascolari e degenerative, sono quelli che ci hanno dato il Dott. Gianfranco Buja medico-chirurgo, Specialista di Cardiologia presso l’Ospedale di Padova e la Prof.ssa Lorenza Caregaro Direttore dell’U.O.C. di “Dietetica e Nutrizione Clinica”, Dipartimento di Medicina Università degli Studi di Padova, nella Tavola Rotonda “Si fa presto a dire sana alimentazione”, che si è svolta ad Abano, presso l’Hotel Bristol Buja il 25 aprile.
Incontro interessantissimo che proverò a riassumere per condividere con Voi le indicazioni dei due illustri medici.
Il Dott. Buja, per rimanere o ritornare sani consiglia di:
alimentarsi correttamente sempre, con una tassativa trasgressione di 1 solo giorno alla settimana;
non fumare mai, neppure una sigaretta ogni tanto;
svolgere moderata e regolare attività fisica;
Tutti sappiamo che la vita sedentaria è un pericolo per la nostra salute, che è necessario l’esercizio fisico, l’uomo per star bene deve fare movimento. Un tempo il movimento era rappresentato dal lavoro che svolgeva per procurarsi il cibo, oggi è rappresentato dall’attività sportiva che però non è solo fatica, sudore e a volte noia, ma può essere anche una piacevole camminata giornaliera di 20 minuti, quindi esercizio fisico moderato e regolare.
L’attività fisica è l’unico rimedio che abbiamo per tenere sotto controllo lo stress che logora ogni giorno il nostro corpo e la nostra mente. Lavoro e ambizione caratterizzano la nostra vita, piccole dosi di stress si insinuano piano piano dentro di noi, poi un giorno a causa di un evento traumatico, spesso di perdita di qualcosa o di qualcuno, le catecolamine, ormoni rilasciati dalle ghiandole surrenali in situazioni di stress, aumentano e si manifesta la Sindrome di Tako-Tsubo o cardiomiopatia da stress, o sindrome del cuore infranto, che è stata descritta per la prima volta in Giappone nel 1991 e che colpisce soprattutto il sesso femminile. Si manifesta con sintomi simili ad una sindrome coronarica acuta, con dolore toracico, alterazioni dell’elettrocardiogramma, dispenea, alterazione degli esami clinici, ma fortunatamente, superata la fase acuta, si risolve in maniera benigna.
Il meccanismo di innesco di tutte le malattie cardiovascolari è uno stato infiammatorio, i farmaci sono solo una componente minore nella cura e nella prevenzione delle malattie e se non si hanno problemi di familiarità ci si può mantenere felici e in buona salute facilmente mettendo in pratica questi tre semplici consigli.
Per la Prof.ssa Caregaro non esistono alimenti magici o alimenti proibiti, bisogna solo evitare le diete restrittive e monotone impossibili da seguire per molto tempo.
Si deve consumare frutta e verdura di stagione di ogni colore, fresche o poco cotte possibilmente biologiche per non introdurre pesticidi che creano infiammazione nel nostro organismo. Tanti sono gli elementi che contengono e che hanno un’azione protettiva: il sulforafano dei broccoli, il betacarotene delle carote, dei meloni delle albicocche, la quercetina delle cipolle e delle mele, il licopene dei pomodori, il revestrarolo dell’uva, i polifenoli dei mirtilli. Questi alimenti devono essere la base della nostra alimentazione perché ci forniscono le vitamine, gli oligoelementi essenziali, mantenendo bassa l’ossidazione e riportando il PH interno in equlilibrio.
I farinacei brillati vanno sostituiti con i cereali integrali che hanno un buon potere saziante per la presenza di fibre e devono rappresentare il 50-60% della nostra alimentazione giornaliera per il loro contenuto di proteine vegetali e per il loro apporto delle preziose vitamine E e B. La fibra è importante non solo per le funzioni intestinali ma soprattutto perché regola il metabolismo del colesterolo e della glicemia.
Vanno diminuiti drasticamente gli zuccheri, soprattutto quelli raffinati che provocano resistenza insulinica, va aumentato il consumo dei legumi che hanno un basso indice glicemico e sono fonti di proteine vegetali e che uniti ai cereali forniscono tutti gli amminoacidi essenziali.
Si dice che la salute viene dal mare, quindi il pesce va consumato almeno 2 o 3 volte alla settimana perché contiene gli antiossidanti, antinfiammatori acidi grassi omega 3.
Vanno invece consumati con parsimonia i latticini, infatti sono tutti ricchi di grassi saturi. Bisogna cercare di prediligere quelli più magri come la ricotta che contiene solo il 10% di grassi o la mozzarella che ne contiene il 20%, evitando il mascarpone e la burrata che ne contengono il 50%.
La carne possibilmente bianca va consumata massimo 3 volte alla settimana, tutti gli studi hanno dimostrato che favorisce lo sviluppo di uno stato di infiammazione cronico che provoca tutta una serie di malattie degenerative. Vanno anche limitati gli insaccati, soprattutto nell’alimentazione dei bambini, per la presenza di nitriti e nitrati utilizzati come conservanti. La carne, soprattutto rossa, contiene i terribili grassi saturi che sono presenti anche nel burro, nello strutto, nel lardo e inaspettatamente anche nell’olio di cocco e di palma.
Come condimento si consiglia l’elemento cardine della dieta mediterranea, l’olio extra vergine di oliva che contiene il 73% di acido oleico, le vitamine A, D, E, K con proprietà antiossidanti e quindi con effetti protettivi.
Anche il caffè è un antiossidante per il cuore quindi può essere assunto ma devono evitarlo coloro ai quali aumenta le frequenza cardiaca.
Bisogna ridurre drasticamente il sale, ogni adulto ingerisce in media 10 grammi di sale al giorno, molto di più di quello fisiologicamente necessario, quindi si consiglia di ridurlo a 4-5 grammi al giorno, cosa tra l’altro non difficile perché il nostro palato ha la capacità di adattarsi facilmente ad un gusto meno sapido.
Concluderei con l’acqua e il vino. L’acqua disseta, depura e idrata le nostre cellule quindi bisogna berne almeno 1 litro e mezzo al giorno. Il vino fa parte della nostra cultura, della nostra tradizione e la D.ssa Caregaro ha ammonito che può far bene ma anche male è solo una questione di dosi. E’ consentito un bicchiere piccolo per le donne e 2 bicchieri per gli uomini al giorno. Oggi si beve perché “di moda”, micidiali sono le miscele di alcool e succhi di frutta zuccherati.
Da entrambi i medici è stata inoltre sottolineata l’importanza di una alimentazione equilibrata anche per i bambini e gli adolescenti, gli adulti di domani, che sempre più spesso consumano calorie “vuote” cibi e bevande molto calorici ma poveri di nutrienti.
Un tempo vivere in Italia significava seguire la dieta mediterranea, inserita nel 2010 nella lista dell’Unesco come “patrimonio immateriale dell’umanità”, basata solo su cereali, pesce, legumi, olio di oliva, verdura e frutta. Oggi non è più così perché la maggior parte degli italiani basa la propria alimentazione sulle proteine, sui grassi e sugli zuccheri. Cambiare può essere semplice e difficile insieme perché per fare cambiamenti radicali a volte è necessaria una spinta iniziale che non sempre si riesce a trovare. Sembra terrorismo psicologico quando i medici ci dicono che quello che ogni giorno mangiamo influenzerà la nostra vita futura nel suo complesso sia che abbiamo 20 o 60 anni, ma in realtà è cosi. Possiamo scegliere se diventare degli anziani lenti, malati, con le tasche piene di farmaci, oppure degli anziani che si possono godere pienamente la loro vecchiaia svolgendo tutte quelle attività che durante la vita lavorativa gli erano precluse. Quindi visto che il futuro è nelle nostre mani proviamo quest’anno a programmare una vacanza diversa, rinunciando per una volta alle spiagge assolate, andando alle terme, ad Abano, all’Hotel Bristol Buja, dove daremo una svolta alla nostra vita approfondendo la conoscenza del progetto B.Well, 56 piatti piatti, 14 menù completi che seguono le indicazioni dell’INRAN (Istituto Nazionali di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), del WCRF (World Cancer Research Fund International) e del NIH (National Institute of Health), inizieremo un sano stile di vita che sarà possibile continuare e mantenere una volta ritornati a casa.
Quindi coraggio non dimentichiamo mai:
alimentazione equilibrata + movimento = benessere
03 maggio
Il Bristol Buja secondo me…….
Questo è il Bristol Buja secondo me, sì perché non voglio limitarmi a descriverlo come farebbe una guida turistica anche se quando sono arrivata inizialmente sono stata anch’io colpita dalla raffinata eleganza degli ambienti, dalla cura dei particolari, dalla splendida camera, dalle 4 piscine, dalla palestra e perfino dalla biblioteca, ma già dopo qualche ora dal mio arrivo ho scoperto che il Bristol Buja non è solo questo ma molto di più.
La famiglia Buja possiede questo albergo da 4 generazioni e la calda accoglienza che riserva ai suoi ospiti e il tipo di rapporto che ha instaurato con i suoi 60 dipendenti, che si sentono il centro e la ricchezza dell’Azienda, gli hanno sempre permesso di ottenere grandi risultati.
La famiglia lavora con passione e non tendendo solo al profitto riesce ad accogliere una clientela diversificata e non solo quella di élite, crede fortemente in ciò che fa coinvolgendo attivamente i dipendenti nel processo di crescita, accettando sempre nuove sfide come sta accadendo ora con il progetto gastronomico B.Well, che solo dopo poche settimane dalla sua introduzione ha ottenuto un grande successo.
Un’altra piacevole scoperta è stata la cucina, affidata allo Chef Claudio Crivellaro e alla sua Brigata, dove vengono utilizzati prodotti biologici a chilometro zero, dove si impiegano soprattutto grassi di origine vegetale, dove il pane è cotto ogni mattina dopo una lunga lievitazione con il lievito madre che viene da anni custodito gelosamente e nutrito. Ma soprattutto dove, meraviglia delle meraviglie, c’è la pasticceria, che è ormai scomparsa anche negli alberghi più blasonati, ma che al Bristol Buja è rimasta ed è affidata al giovane pasticcere Enrico Magro che sforna ogni mattina i dolci e i biscotti della prima colazione, i dessert di fine pasto e anche gelati e sorbetti.
Un elogio va anche al personale di sala, spesso ingiustamente dimenticato e che qui al Bristol Buja va assolutamente ricordato in quanto competente, capace e in grado di relazionarsi con il cliente in maniera impeccabile con discrezione, simpatia, tatto e cortesia.
Quindi che dire…..per me il Bristol Buja è tutto questo.
23 aprile
B.Well Tavola Rotonda “Si fa presto a dire sana alimentazione”
Hotel Bristol Buja – Abano Terme – 25 aprile 2015 ore 16.30
Oggi voglio proporvi di fare una sorta di “gioco” insieme a me, andare davanti ad uno specchio, guardare la Vostra immagine riflessa ed esprimere 4 desideri.
Io vorrei migliorare la mia forma fisica, avere più energia per le mille incombenze quotidiane, rinforzare le mie difese immunitarie per non ammalarmi più, ma soprattutto vorrei restare giovane il più a lungo possibile.
Sono almeno in parte anche i Vostri desideri?
Probabilmente sì e allora perché questi si avverino iniziamo un percorso di rieducazione alimentare partecipando alla Tavola Rotonda
“SI FA PRESTO A DIRE SANA ALIMENTAZIONE”
con
la Prof.ssa Lorenza Caregaro direttore dell’U.O.C. di “Dietetica e Nutrizione Clinica”, Dipartimento di Medicina Università degli Studi di Padova – Segr. Generale ADI, Ass. Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica
la D.ssa Maria Teresa Nardi, responsabile Servizio di Nutrizione Clinica dell’Istituto Oncologico Veneto e Consulente del progetto B.Well
il Dott. Gianfranco Buja Specialista in Cardiologia
Questo incontro, aperto a quanti vorranno partecipare, si svolgerà sabato 25 aprile alle ore 16.30 all’Hotel Bristol Buja di Abano Terme.
La Prof.ssa Caregaro e la D.ssa Nardi ci parleranno dell’azione protettiva di alcuni cibi e come contrastare i dannosi processi di ossidazione. Il Dott. Buja si occuperà del nostro cuore messo a dura prova dallo stress della vita quotidiana e da un’alimentazione ricca solo di grassi e zuccheri ma povera di nutrienti.
Al termine della Tavola Rotonda moderata dalla giornalista Elena Cognito lo Chef Michele Viale in
CUCINIAMO LIVE
ci illustrerà le tecniche di cottura migliori per evitare che il contenuto vitaminico degli alimenti non vada perduto.
Allora Vi aspetto tentandovi con un’immagine suggestiva: sabato scopriremo il potere del cibo e cadranno su di noi scintille di salute che illumineranno in futuro le nostre scelte alimentari.
22 aprile
B.WELL Cooking Course “la Pasticceria dei senza” Consigli e ricette dello Chef Pasticcere Enrico Magro
Hotel Terme Bristol Buja – Abano Terme – 25 Aprile 2015 ore 15.00
Se volete assistere alla preparazione di tre dolci di alta Pasticceria, rispettivamente senza latticini, senza uova e senza glutine, se volete conoscere tre prodotti non usuali nelle nostre cucine come la fava di Tonka, frutto di una pianta originaria del Venezuela, con il suo colore bruno, l’aspetto grinzoso e con il suo profumo di mandorla, vaniglia e miele, oppure lo zucchero di canna Muscovado, nocciola dorato, completamente naturale, non sbiancato chimicamente, con il suo sapore intenso e un lieve retrogusto di liquirizia, o anche la farina di canapa, dal colore bruno ambrato, alicamento che contiene 8 amminoacidi essenziali fondamentali per il nostro organismo, allora sabato 25 Aprile 2015 alle ore 15.00 raggiungetemi ad Abano Terme.
Il bellissimo albergo Bristol Buja apre per un giorno le sue porte a chi vorrà partecipare e lo Chef Pasticcere Enrico Magro preparerà per noi:
Creme Brûlé di soia alla fava di Tonka (senza latticini)
Cupcake allo zucchero di canna, cocco e gruè con glassa al Muscovado (senza uova)
Crespella con farina di canapa e riso alla crema di Tofu e vaniglia (senza glutine)
Quindi Vi aspetto, non mancate!!
17 aprile
Abano, salute, gusto e B.WELL
Mancano pochi giorni alla partenza per un viaggio che mi piace pensare di conoscenza del cibo, di salute, di longevità.
L’albergo Bristol Buja si trova ad Abano Terme e quando mi è stato proposto di partecipare al progetto B.WELL – Cucina Wellness per una vita in salute, non ho potuto che accogliere questa opportunità con gioia.
Ad Abano Terme ho sempre trascorso parte delle mie vacanze estive, l’acqua termale nebulizzata ha curato le otiti che tanto mi facevano piangere da bambina
Il fango di Abano ha lenito i “dolori” della mia mamma, e oggi i centri benessere di Abano eliminano, almeno in parte, gli inestetismi che mi affliggono.
Per mio figlio Abano è sinonimo di piscine, tennis, lunghe passeggiate sui colli in bicicletta, per mia figlia di “golosi” massaggi al cioccolato. Quindi in attesa di raggiungerla vi racconterò un po’ di Abano iniziando, come sempre mi piace fare, con una leggenda.
Si narra che un giorno Fetonte, figlio di Apollo, dio del Sole e della Luce e della ninfa Climene, sbeffeggiato da un altro giovane dio dell’Olimpo, Epafo, il quale sosteneva che egli non fosse il vero figlio del dio splendente, si recò dal padre supplicandolo di fargli guidare almeno una volta il Carro del Sole, per dimostrare a tutti il suo valore. Ricevuto il permesso, il giorno seguente all’aurora, il giovane prese il posto del padre sul carro trainato dai focosi cavalli alati. Il ragazzo iniziò il suo volo, ma essendo inesperto, ben presto i cavalli, non sentendo più una mano sicura, si imbizzarrirono ed egli non riuscendo più controllarli si avvicinò troppo alla sfera terrestre provocando disastri, siccità e incendi. Per evitare la distruzione completa della terra, Zeus gli lanciò contro un fulmine e mentre Apollo si affrettava a riprendere le redini, il giovane cadde dal Carro precipitando tra Abano e Montegrotto. Dal quel momento, dalla terra, in quei luoghi cominciò ad affiorare un’acqua calda e ribollente capace di curare il corpo. Così nacque Abano secondo la mitologia greca, nella realtà invece l’antico centro, come testimoniano gli scavi archeologici e i numerosi reperti conservati nei musei di Padova ed Este, nacque nel VI secolo a.C..
Il nome Abano deriva dal greco à ponos, che significa senza dolore. Oggi la cittadina è la capitale delle Terme in Italia e in Europa. Si trova a 10 Km da Padova e a 50 km da Venezia.
Le proprietà delle sue acque salso-bromo-iodiche-ipertermali erano apprezzate già dai Romani. Questi andavano alle terme due volte l’anno, in primavera e in autunno. Il trattamento durava quattro settimane. All’inizio della cura il bagno durava 30 minuti, poi aumentava progressivamente fino a due ore, dopo di che il tempo decresceva fino al termine del trattamento. Bagno e bibita erano praticati a digiuno sotto controllo medico. Oggi il ciclo di cura dura dodici giorni, ma gli alberghi offrono soggiorni anche molto più brevi, basta un weekend, alcuni trattamenti scelti insieme al medico termalista, presente in ogni albergo, per ricaricarsi e riprendere la quotidianità con più slancio.
Tanti sono stati gli ospiti illustri di Abano, ne voglio ricordare solo alcuni: Tiberio, Napoleone III, Casanova, la famiglia reale del Belgio, Vittorio Emanuele III e Foscolo.
Carlo Goldoni, nel 1753 vi ambientò la sua commedia “I Bagni di Abano”, in essa presentava Pietro D’Abano come “medico e mago e pien d’astrologia”.
Solo il longobardo Agilulfo, nel VI secolo, non apprezzò le proprietà delle sue acque arrivando a profanare le terme portando ad Abano rovina e distruzione.
Documenti dell’epoca raccontano che nel 1778 furono ospiti degli alberghi della cittadina 274 ospiti, di cui 7 patrizi veneti e 73 stranieri. Oggi i numeri sono molto diversi, infatti nel 2014 gli ospiti di tutte le Terme Euganee sono stati 2.901.786..
Ricercando ho scoperto che nel 1800 all’Osteria di Abano servivano “quattro risi lunghi e bianchi e un tocco di castrà, del late fritto et un quarto di polastro”, tutto questo per 12 persone. Per il servitore invece solo “un ovo e una sardela salata da magro.” I clienti però, dalle statistiche, aumentavano in continuazione perché Abano era ed è, aggiungerei io, il luogo dove si riacquistava la serenità, il luogo dove si riteneva che una divinità benigna faceva sgorgare insieme acqua e fuoco. Oggi il servizio è molto cambiato, chi arriva ad Abano è considerato un ospite, mai un cliente, e come tale viene accolto. E’ inevitabile comparare i poveri piatti dell’Osteria con i piatti di alta cucina che fanno parte del progetto B.WELL dell’ Hotel Buja, come ad esempio, un insolito, sia nel colore che nel sapore “Tortino di patate viola su crema di rabarbaro”.
Oppure dei primaverili “ Asparagi croccanti con semi di girasole e scaglie di grana”.
Ma anche dei seriosi “Ravioli black and white ripieni al branzino con olio evo e timo”.
Oppure un “piccante” “Semifreddo al kumquad zenzero pepe nero su frolla Muscovado”, la sabbia umida delle Filippine.
Piatti nutrizionalmente corretti, colorati, invitanti, in una parola perfetti, in cui, sapori diversi, sapientemente mescolati hanno dato vita a delle vere e proprie meraviglie che si potranno assaggiare sabato 25 Aprile 2015 all’Hotel Bristol Buja, e che già da qualche settimana sono offerti agli ospiti dell’albergo.
Si tratta di 56 piatti, 14 menù completi “ B.WELL Menù”, elaborati dallo Chef Claudio Crivellaro e dalla sua Brigata di cucina, ragazzi, giovani, preparati, che hanno lavorato con passione ed entusiasmo su indicazione della nutrizionista dott.ssa Maria Teresa Nardi e del cardiologo dott. Gianfranco Buja. Sono stati utilizzati cereali integrali, erbe aromatiche e spezie, carni bianche, frutta secca e fresca vere miniere di vitamine. Sono stati cotti a basse temperature per preservare l’aroma dei cibi e per evitare la produzione di glicotossine con cotture brevi per non alterare la natura e il sapore dei cibi.
Nel mondo un miliardo e mezzo di persone sono in sovrappeso, quindi occorre trovare un rimedio. Tutte le nostre malattie hanno una relazione con il cibo, dobbiamo quindi imparare a nutrirci, dobbiamo cambiare le nostre scelte alimentari e questi piatti possono aiutarci a farlo.
In attesa di incontrarvi sabato all’Hotel Buja chiudo con una citazione di Ippocrate, medico greco:
“Fa’ che il cibo sia la tua medicina
e che la tua medicina sia il cibo”
Alcune delle foto presenti in questo aggiornamento di articolo sono gentilmente offerte dall’Ufficio Stampa Centro Studi Pietro D’Abano
10 aprile
Un peccato di gola, un zuccheroso secchio di fango di marzapane, in attesa di provare il fango vero, quello che cura il corpo e risolleva l’anima, ma soprattutto in attesa di approfondire la conoscenza di un cibo cucinato in modo diverso, sano e gustoso.
Sarà una pausa per lo spirito e per il corpo, ma anche un momento di formazione ad Abano Terme, all’ Hotel Bristol Buja, dove medici e chef ci consegneranno un messaggio pensato perché possa arrivare ai nostri lettori, un messaggio di sana alimentazione per permettere a tutti di conquistare e mantenere una condizione di armonia e salute.
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