Spesso si ritiene che ciò che costa poco debba valere ancor meno ma nel caso del cavolo non è così. Nell’antichità già i medici greci e romani lo consideravano un alimento salutare. Catone il Censore lo consigliava ai Quiriti che considerava pazzi perché spendevano migliaia di sesterzi per pranzi a base di uccelli esotici, triglie giganti e ostriche. Veniva consumato crudo, oppure lessato e poi ripassato in tegame con olio e lardo.
Il cavolo appartiene alla famiglia delle crucifere ed è una delle armi più potenti contro il cancro. Ma fa molto di più: potenzia il sistema immunitario, riduce l’incidenza della cataratta, migliora l’efficienza del sistema cardiovascolare, contribuisce al consolidamento del tessuto osseo ed infine combatte le malformazioni fetali. Il cavolo rosso è poco utilizzato, il suo colore rosso-violaceo è dato dalle antocianine prodotte dal metabolismo della pianta, le sue foglie sono lisce lucide perché ricoperte dalla pruina una sostanza cerosa, mangiate crude sono croccanti e dolci soprattutto cotte. L’ho unito al riso e al prosciutto di Praga leggermente affumicato e ho preparato un saporito piatto unico.
- Cavolo rosso 400 g
- riso 100 g
- prosciutto di Praga 150 g
- 1 uovo
- pane grattugiato
- sale
- pepe
- burro
- Tagliare il cavolo cappuccio a spicchi ed eliminare il torsolo e le costole più dure.
- Lavare le foglie in più acque. Prenderne 400 g. Cuocerle in abbondante acqua leggermente salata portata ad ebollizione.
- Scolarle con una schiumarola. Nella stessa acqua cuocere il riso per circa 20 minuti mescolando ogni tanto con un cucchiaio di legno.
- Scolarlo quando sarà morbido. Frullarlo insieme con il cavolo cappuccio fino ad ottenere una crema.
- Aggiungere il prosciutto di Praga tagliato a listarelle, l’uovo intero e 2 cucchiai di pane grattato, una presa di sale e una manciata di pepe.
- Mescolare il tutto. Imburrare una pirofila e cospargerla di pane grattato.
- Trasferirvi il composto, cospargere la superficie con un velo di pane grattato e fiocchetti di burro. Passare la pirofila nel forno caldo a 200 °C per 15 minuti.
Questo piatto può essere accompagnato da un VERDISIO, un vino bianco ottenuto dai rari vigneti coltivati nel territorio dei Colli Trevigiani. Il suo colore è giallo paglierino con dei chiari riflessi verdognoli, ha un profumo fresco e delicato, un sapore secco, vivace, asprigno con ricordo di mela acerba e retrogusto leggermente amarognolo.
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