
Nella Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma si è svolta oggi la cerimonia di premiazione del Concorso regionale Orii del Lazio.
Promosso e organizzato dalla Unioncamere Lazio, Associazione che raggruppa le 5 Camere di Commercio, è giunto oggi alla 26° edizione.

Due le finalità del concorso: stimolare i produttori verso una continua ricerca della qualità; indirizzare i consumatori ad utilizzare gli oli di qualità del Lazio.
38 sono state le Aziende partecipanti;
86.593 sono gli ettari di superficie olivetata nella regione;
340 sono i frantoi;
4 sono le DOP riconosciute: Canino, Sabina, Tuscia e Colline Pontine.

L’olio, elemento distintivo della regione, esprime la cultura e le tradizioni di tutto il territorio. L’olivo, pianta antichissima, ha iniziato ad essere coltivata nel Lazio a partire dal Regno di Tarquinio Prisco (616-578 a.C).

Il Lazio possiede grandi potenzialità di crescita qualitativa e quantitativa, nonostante sia penalizzato dall’iperfrazionamento delle proprietà. Un altro suo limite è rappresentato dalla difficoltà di imporsi al di fuori del mercato regionale, a causa della limitata commercializzazione. Quasi tutto l’olio prodotto nella regione è destinato all’autoconsumo o viene venduto al mercato locale.

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