
“Olea omnium plantarum prima”
L’olivo è la prima tra tutte le piante. Così scriveva Columella, scrittore latino di agronomia, nel I secolo d.C., nel suo trattato “De re rustica”.
Fedele a queste parole l’olivo, nel Lazio, occupa ancora un posto d’onore.
4 sono le DOP: Canino, Sabina, Tuscia, Colline Pontine;
13 milioni sono le piante di olivo;
352 sono i frantoi attivi;
81.175 sono gli ettari di superficie olivetata;
127.865 sono le aziende olivicole.
Nelle parole del Presidente di Coldiretti Lazio, Dr. David Granieri, le previsioni per la prossima raccolta:
“Ci aspettiamo di raccogliere circa 12.000 tonnellate, 1.000 in più rispetto al 2019, quando gli olivi, tra reimpianti e potature, in seguito alla gelata del 2018, hanno dimezzato la loro resa. Sarà un prodotto più costoso, perché raccogliere prima significherà avere olive più piccole e quindi meno quantità, ma ne verrà fuori un olio che varrà di più. Abbiamo voluto anticipare il periodo tradizionalmente scelto per la raccolta per garantirne le qualità, dall’intensità del gusto ai profumi”.

Il Lazio fa onore al mondo dell’olio con una qualità in continua ascesa, grazie alla sperimentazione, all’innovazione e alla continua ricerca dell’eccellenza di produttori lungimiranti. In attesa di più unione e più comunicazione attendiamo di assaggiare il nuovo olio che si preannuncia ricchissimo di profumi e sapori.
Lascia un commento