
L’olio di bassa qualità nuoce gravemente alla salute. E’ giusto divulgarlo, perché è così.
Noi italiani che viviamo in quello che, tutto il mondo riconosce essere il Paese dell’olio di oliva, ci limitiamo solo a decantare gli effetti benefici dei nostri oli sulla salute, senza mai porre l’accento sui danni che l’olio di bassa qualità, consumato per lungo tempo, può arrecare al nostro organismo.
Le malattie croniche non arrivano dall’esterno sotto forma di virus, ma dall’interno quando il nostro organismo non è in grado di difendersi dai processi molecolari dell’invecchiamento, ma anche e soprattutto da una dieta ipercalorica, iponutriente e spesso tossica.
Gli oli di bassa qualità sono spesso tossici, in quanto prodotti con gli scarti di lavorazione e i noccioli delle olive, e non sono neppure destinati al consumo umano, come hanno spesso dimostrato le analisi compiute dai NAS, a seguito dei vari sequestri.
E’ provato che gli oli di bassa qualità sono ricchi di molecole ossidate che causano la formazione dei radicali liberi capaci di compromettere la funzionalità delle membrane cellulari e del DNA, favorendo l’invecchiamento e aumentando il rischio di malattie.
Inoltre pochi sanno che spesso gli oli di bassa qualità risultano contaminati dai terribili MOH (Mineral Oil Hydrocarbons). L’olio d’oliva rischia la contaminazione in ogni fase della sua filiera produttiva.
Quando le olive sono ancora attaccate alla pianta, se l’oliveto si trova in una zona densamente inquinata.
Nel momento della raccolta e del trasporto al frantoio, se i mezzi di movimentazione sono alimentati a diesel.
Durante lo stoccaggio sui piazzali asfaltati, soprattutto se i tempi di attesa superano le 24 ore.
Durante l’estrazione, se le olive entrano in contatto con i lubrificanti impiegati nella manutenzione dei macchinari.
Durante la conservazione, se i contenitori utilizzati non sono ermetici, perché l’olio ha la capacità di “assorbire” tutti i contaminanti.
Che fare allora? Ricercare sempre oli di qualità, anche se il loro prezzo sarà maggiore, perché solo così si avrà la certezza di consumare una spremuta di salute.
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