Nella splendida cornice di Palazzo Baldassini a Roma, la giornalista medico-scientifica Emanuela Medi ha presentato il suo primo saggio letterario
Vivere frizzante
l’autrice ha abbandonato per un momento il suo lavoro di divulgatrice per avvicinarsi al vino, per farlo conoscere ed amare. Ha dedicato questo libro ai suoi figli anche se può apparire un controsenso perché, solitamente, il vino lo si associa agli eccessi, alle sbevazzate, ma non deve essere così.
Alla presentazione del libro, Franco Maria Ricci, Presidente della Fondazione Italiana Sommelier ce l’ha descritto come un prodotto magico che rappresenta l’arte e la cultura del nostro Paese, ci ha detto che la bottiglia italiana è la più venduta al mondo ma solo 10 milioni di italiani lo conoscono bene ed è per questo che il vino fa paura.
Raccontare il vino è difficile ma Emanuela Medi ci è riuscita, questo libro scorre via piacevolmente e in 16 capitoli ci fa ritrovare il nettare degli dei nel cinema, nella letteratura, nella musica, ci spiega scientificamente perché 2 bicchieri al giorno per gli uomini e 1 bicchiere per le donne sono protettivi per il cuore, la pressione arteriosa, la malattia di Alzheimer e l’ictus. Evoca il suo significato simbolico e religioso che si manifesta quando Gesù trasforma l’acqua in vino o quando il vino nell’Eucarestia diviene il Sangue di Cristo. Ci racconta anche, che per una nota casa vinicola francese, il vino diventa bellezza quando utilizza ciò che resta della lavorazione: acini, vinaccioli e foglie di vite per produrre creme che sono nutrimento per la pelle.
Questo saggio, edito dalla Casa Editrice Diabasis di Parma è il secondo dalla collana Sensi e non vuole essere una raccolta di libri di ricette ma qualcosa di diverso.
In conclusione posso dire che è un libro godibile e frizzante come può esserlo solo un buon bicchiere di vino e vi invito a leggerlo e sicuramente vi piacerà come è piaciuto a me.
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