L’azienda Gentilini compie 125 anni e Daniela Brignone storica dell’arte nel suo libro ce ne racconta la storia.
Una storia iniziata nel 1856 a Vergato piccolo paese, allora territorio dello Stato Pontificio, in provincia di Bologna, con Pietro Gentilini.
Terra poverissima la sua, sull’Appennino tosco-emiliano dove “vivere era già tanto”, allora, via da casa, con il dolore nel petto ma il desiderio di una vita migliore a lavorare a soli 12 anni nei forni fiorentini e bolognesi. Poi, dopo il servizio militare anni di formazione in America Latina come operaio liquorista. Poi nuovamente in Italia, a Roma, dove nel 1890 la Guida Monaci ne recensisce il forno in via Daniele Manin angolo via Principe Amedeo in un palazzo progettato dall’architetto Gaetano Koch.
Poi altri punti vendita fino allo stabilimento di via Novara, sempre grandi successi con una ricetta tenuta gelosamente segreta, della quale solo lui conosceva le dosi.
I biscotti riservati solo alle famiglie più ricche, regalo nelle occasioni speciali chiusi in scatole di latta e accolti sempre con gioia.
Poi il passaggio a Ettore, la crisi durante la seconda guerra mondiale, poi da Ettore a Paolo fino ad oggi.
L’azienda Gentilini definita la Ferrari del biscotto, dal marchio inconfondibile, una locomotiva di biscotti che trascina tante scatole di latta, perché il treno è da sempre il simbolo del progresso che avanza.
Un bel libro da leggere e da sfogliare quello di Daniela Brignone con fotografie, cartoline di una Roma vecchia di due secoli, le originarie scatole di latta con le pubblicità e le immagini del cinema, perché tre grandi registi Monicelli, Steno e Scola hanno celebrato i biscotti Gentilini nei loro film.
Daniela Brignone ci racconta la storia, ci svela aneddoti e confidenze di una bella famiglia italiana, dedita al lavoro, lontana dai riflettori, ”una famiglia normale” anche dopo tanti successi, tanti premi e soprattutto tante sfide vinte.
Un compleanno speciale al quale anche Poste Italiane Filatelia ha voluto partecipare con un francobollo, in 3000 esemplari, emesso nel 2010 con l’annullo filatelico e due cartoline raffiguranti il trenino Gentilini degli anni ’30 e il catalogo dei prodotti del primo 900.
La Gentilini è oggi un’azienda moderna con 80 dipendenti, con un moderno stabilimento in via Affile che tutti i romani conoscono e amano anche per il profumo dei suoi biscotti che il vento trasporta quando in azienda “si sfornano delizie”.
E’anche un’azienda attenta alla salute dei suoi consumatori la Gentilini e allora via l’olio di palma dalle sue produzioni e più equilibrio nei Piaceri, 4 biscotti per una colazione naturale e ricca di fibre .
Ma Gentilini non è solo biscotti ma anche ciambelline, amaretti e cantucci.
Progetti per il futuro? Tanti, ma senza lasciare Roma, sicuramente esportare sempre di più, poi un nuovo stabilimento a Castel Madama per la produzione delle fette biscottate e una nuova nascita l’Osvego al cioccolato.
L’Osvego, il biscotto al malto e miele, vecchio di oltre un secolo ma sempre molto amato, arricchito oggi con il cioccolato.
Permettetemi di chiudere con una nota personale, io sono romana e i Gentilini, come li chiamiamo a Roma, mi accompagnano da quando ero bambina. Quelli che preferisco? Sicuramente i Novellini, burro, latte e miele, friabilissimi, i più delicati, per i quali, come ha raccontato Paolo Gentilini, ci sono voluti anni per trovare una macchina che li confezionasse senza romperli.
Sono il buongiorno del mattino, la merenda del pomeriggio, ma anche un piccolo peccato di gola prima di andare a dormire e nella mia cucina di food blogger accanto ai “miei” biscotti c’è sempre un vaso di Novellini.
grazie Gabriella tutto molto interessante e finito di leggere …. sono corsa in cucina a cercare i biscotti…
Quindi anche tu un’estimatrice!!