Nel 1971 Gianfranco Finaldi definiva la cucina romana semplice e gagliarda, indigente e strafottente e soprattutto monotona. A suo dire perché si era mantenuta nel corso dei secoli, sempre ostinatamente fedele alle mitiche origini pastorali della città. Infatti nel 1966 la lista delle specialità tipiche della città, compilata dall’Ente Provinciale del Turismo, comprendeva l’abbacchio al forno, i rigatoni con la pajata, la coda vaccinara, la trippa, la porchetta, i fagioli con le cotiche, quelli che erano stati i piatti forti di Romolo e Remo. Tutto questo perché i romani non amano tanto il mangiare bene, quanto stare a tavola. Il vero romano è generoso e accogliente e ama stare a tavola, in compagnia, al ristorante. A Roma il ristorante, la trattoria, l’osteria non sono solo luoghi per mangiare e bere, ma i luoghi per incontrare gli amici, festeggiare ricorrenze, sedurre, lavorare e, come ci ha mostrato la cronaca, combinare affari più o meno leciti, complottare e addirittura fondare partiti politici. Quindi non si può dire di aver visitato Roma se non si è mangiato almeno una volta in uno dei suoi ristoranti alla moda.
Alfredo all’Augusteo è stato per anni uno di questi, situato a piazza Augusto Imperatore a due passi dall‘Ara Pacis è divenuto famosissimo per le sue fettuccine al triplo burro o meglio Fettuccine all’Alfredo.
Piatto a prima vista semplicissimo, ma difficile da replicare se non si conoscono le quantità esatte dei semplici ingredienti. Alfredo, e poi in seguito il figlio Armando, hanno cucinato, e si sono fatti fotografare mentre servivano attori, divi di Hollywood e politici. Con abile maestria incantavano i loro clienti maneggiando delle posate d’oro per condire le loro famose fettuccine, accompagnati dalle canzoni romane di una piccola orchestra. Questa mia ricetta dovrebbe essere quella originale, mi è stata data in gran segreto, neanche a dirlo, a tavola, in un noto ristorante romano.
- Ingredienti per 4 persone: Fettuccine all’uovo g 350
- burro freschissimo e morbido g 150
- parmigiano grattugiato g 100
- sale
- Cuocere al dente le fettuccine in abbondante acqua salata, versarle in una zuppiera calda, unire 2 cucchiaiate di acqua di cottura e mescolarvi il parmigiano.
- Unire il burro a fiocchetti e mescolare la pasta fino a quando il formaggio sarà fuso.
- Servire in piatti caldissimi.
Queste fettuccine possono essere accompagnate dal vino FRASCATI DOC, dal colore paglierino più o meno intenso, dal profumo vinoso delicato, dal sapore sapido fine e vellutato.
Lascia un commento