In occasione della manifestazione Basilicata food&wine, Matera ha ospitato l’Assemblea Nazionale della Federazione Italiana Cuochi.
Quattrocento gli Chef intervenuti, dall’Italia e dall’estero, due gli importanti argomenti trattati: la prevenzione delle malattie professionali e la certificazione della qualifica professionale di cuoco.
Il cuoco, infatti, durante il lavoro, non è solo a rischio di infortunio per le attrezzature elettriche e taglienti che maneggia nella sua cucina professionale, ma è anche soggetto a tutte le malattie professionali tipiche di questa attività.
Lo scorso anno, a Treviso, l’Assemblea della Fic ha preso in esame la relazione del Dr. Sirico e della D.ssa Agosti riguardante le malattie legate all’errata postura. Dalla loro indagine è risultato che dolori muscolari e articolari affliggono i cuochi, causati dalla prolungata posizione eretta, dal continuo sollevamento di carichi pesanti e dalla ripetizione di alcuni gesti.
Quest’anno invece, nella città lucana, come ha avuto modo di spiegare il Presidente della Fic, Rocco Pozzulo, si è parlato con il prof. Lucarelli delle malattie vascolari dovute anch’esse alla prolungata posizione eretta e allo scarso movimento dovuto alla necessità di lavorare, spesso, in spazi ristretti.
Il prof Antonio Cerasa, ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha comunicato ai cuochi e agli organi della comunicazione presenti, i risultati di uno studio, compiuto nella regione Calabria, su un gruppo di undici cuochi emergenti, appartenenti alla Fic, eseguito con un esame di risonanza magnetica e una serie di test neuropsicologici. Lo studio ha appunto rilevato che il loro cervelletto, parte del cervello che coordina i movimenti, presenta un aumento di volume della materia grigia. Quindi i cuochi possiedono migliori abilità motorie e cognitive rispetto ad altre categorie lavorative, ma ha rilevato anche, che queste capacità, con il passare del tempo, a causa dello stress a cui sono sottoposti, vengono perdute.
Il cuoco, infatti, a causa dei ritmi e degli orari di lavoro, è costretto a sopportare, durante tutta la sua carriera lavorativa, una notevole carica di stress, logorante dal punto di vista fisico e mentale.
Gli studi eseguiti in questi anni non rimarranno, però, fini a se stessi, ma diverranno una relazione da presentare al Ministero, per far sì che la professione di cuoco venga finalmente riconosciuta come usurante e sia possibile un pensionamento anticipato.
Il cuoco è colui che trasforma gli alimenti in preparazioni culinarie. Questi alimenti sono deperibili e se non vengono trattati correttamente possono danneggiare, anche gravemente , la salute di chi li consuma.
Trecento trentamila sono i locali che in Italia somministrano cibo, ma non si ha la sicurezza assoluta che gli operatori che vi lavorano abbiano tutti la necessaria formazione. Problema questo che non riguarda solo l’Italia, tanto da spingere l’Organizzazione Mondiale della Sanità a stilare un decalogo sulla preparazione e sulla conservazione dei cibi.
Vista l’importanza sociale di questa professione è necessaria, oggi più che mai, maggiore formazione per gli operatori di cucina. E’ necessario, inoltre, creare la figura professionale del “cuoco certificato”, presente in ogni cucina, con una formazione che venga mantenuta nel tempo. La cucina è cambiata e cambierà in futuro e quindi i cuochi hanno e avranno la necessità di allargare, approfondire e rafforzare le proprie competenze culinarie. L’obbiettivo della Fic è quello di ottenere che sia sempre assicurato uno standard di qualità.
In conclusione si può dire che l’Assemblea, come sempre, è stata un successo. E’ stato un momento di incontro e confronto, tutto ciò è avvenuto nella splendida cornice di Matera, città che si prepara a essere, nel 2019, Capitale europea della cultura.
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