
(La mia ricetta per D laRepubblica)
Oggi andiamo in terra etrusca nella Tuscia. Là dove il popolo dei Rasna visse in armonia con la natura tra il 720 a.C. ed il 580 a.C. oggi si estende la Maremma Laziale. Una terra dai dolci pendii colorata di verde in ogni sua sfumatura. Oliveti, noccioleti, lecci, mirti e lentischi e una cucina semplice che si tramanda di madre in figlia, immutata nel tempo. Tanti dolci con le “nocchie” perché ogni famiglia ha le sue piante, spesso nel giardino dietro casa. Biscotti semplici, “bis cotti”, cotti due volte, per farli biscottare, tagliati in tralice, come la tradizione vuole. Buoni anzi buonissimi da “bagnare” nel latte, ma anche nel vino a fine pranzo.
Ingredienti:
- farina 00 w 160-180 g 500
- zucchero semolato g 450
- nocciole sbucciate e tostate g 300
- uova g 200
- tuorli g 85
- gocce di cioccolato g 250
- vanigilia 1 baccello
- bicarbonato di ammonio g 2

Tritate grossolanamente le nocciole. Impastate insieme lo zucchero, le uova e i tuorli. Unite la farina e il bicarbonato di ammonio setacciati insieme. Aggiungete la vaniglia, le nocciole e le gocce di cioccolato. Con la pasta ottenuta formate dei cordoni del diametro di 2 cm circa.
Fateli cuocere nel forno caldo a 200 °C per 15-20 minuti. Quando saranno cotti tagliateli in diagonale con un coltello a sega allo spessore di cm 1,5. Adagiateli nuovamente sulle teglie e tostateli in forno alla temperatura di 170-180 °C, girandoli da entrambe i lati, finché non avranno preso un bel colore dorato.
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