
(la mia ricetta per D laRepubblica)
Un mio viaggio in Sicilia, prima Palermo e poi la piccola Bagheria. Agrumeti, oliveti e vigneti e poi la visita alla “vecchia” insegnante di lettere tornata a vivere nell’Isola. Il fresco della grande casa, le persiane accostate, il vento che gonfia le bianche tende d’organza. Lei ai fornelli che getta nell’olio bollente i ramacchè, ed io come a scuola, tanti anni fa, la ascolto rapita mentre racconta.
“Un signore allampanato, un vegliardo solenne e grave, tutto azzimato e incipriato.” Questo era per Wolfang Goethe, Francesco Ferdinando II Gravina, il proprietario della Villa dei Mostri di Bagheria. Figure nane, grottesche e deformi scolpite nella pietra, questo è quello che aveva voluto il Principe, nella sua grande dimora Villa Palagonia. Forse follia o forse il desiderio di nascondere la sua bruttezza dietro quella delle mostruose figure, oppure simboli alchemici celati. Fantasia o demenza chissà!
Sul tavolo della grande cucina il salame dei Nebrodi e il caciocavaddu . La mia forchetta affonda nei ramacchè dorati. Io racconto di me, ma solo dei miei sogni avverati, gli altri li tengo per me. Una donna nel vicolo canta “Sciuri, sciuri di tuttu l’annu l’amuri ca mi dasti ti lu tornu”. L’orologio del salotto batte tre colpi, un aereo mi aspetta, con un pizzico di malinconia vado via.
Ingredienti:
- acqua g 125
- latte g 125
- farina 00 g 180
- burro g 50
- salame del suino nero
In una casseruola portate a ebollizione il latte e l’acqua, unite il burro e un pizzico di sale. Versatevi a pioggia, mescolando con il cucchiaio di legno, la farina setacciata. Cuocete per 15 minuti fino a quando la pasta si staccherà dalle pareti sfrigolando. Togliete la casseruola dal fuoco e lasciate intiepidire il composto. Unite sempre mescolando le uova leggermente sbattute, una per volta.

Quando saranno completamente amalgamate unite il salame, il caciocavallo tagliati a dadini e infine la noce moscata e il prezzemolo tritato finemente. Con le mani leggermente umide formate delle palline. In una padella portate l’olio extravergine d’oliva a 160 °C, immergete poche palline per volta e friggetele fino a quando avranno preso un bel colore dorato. Scolatele con un mestolo forato e adagiatele sulla carta assorbente in modo che perdano l’unto in eccesso. Servitele calde.
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