
Il ventesimo giorno, dei quaranta di digiuno previsti dalla Quaresima, c’era l’usanza di portare in giro per la città di Roma un fantoccio di stracci e di paglia, con le sembianze di una vecchia. Questo veniva caricato su un carro trainato da due paia di buoi, il popolo schiamazzante lo seguiva, mentre il baccano e l’allegria salivano sempre più. Arrivati nei pressi del ghetto, il fantoccio veniva deposto a terra, gli ebrei, detti “i segatori” con una sega da falegname dividevano in due la vecchia. Dal suo corpo uscivano frutta secca e frutta che veniva mangiata dai presenti, nel divertimento generale.
Questo rito, tollerato, anche se con molta riluttanza, dalla Chiesa, si riallacciava all’usanza di mascherarsi a carnevale. La Quaresima veniva infatti considerata la controfigura femminile del carnevale, del quale, si diceva, fosse la moglie.
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