Pensando a Pavia mi viene da dire bellissima e nobile e poi subito mi viene da pensare al Ponte della Becca che poco a valle della città scavalca la confluenza del Ticino nel Po.
Moltissimi anni fa un anziano del luogo mi aveva raccontato che d’inverno e all’inizio della primavera , le acque dei due fiumi non si mescolavano immediatamente ma procedevano fianco a fianco per almeno due chilometri per poi unirsi gradatamente. L’uomo mi aveva spiegato che l’effetto cromatico delle due colonne d’acqua che scendevano affiancate era bellissimo specialmente quando il Ticino verde-azzurro era in magra, e il Po biondo o bruno era in piena.
Non sono più tornata da quelle parti e spesso mi chiedo se è ancora così, probabilmente no a causa dell’inquinamento , ma mi piace pensarlo.
Pavia è famosa in tutta Italia per la Turta Vigon o Torta del Paradiso. Esistono diverse leggende legate alle origini di questa torta. La più pittoresca racconta che un frate della Certosa di Pavia abbia avuto la ricetta della torta da una giovane sposa conosciuta mentre, uscito in segreto dal monastero, girava per le campagne circostanti alla ricerca di erbe curative. I confratelli dopo averla assaggiata, rimasti estasiati per la sua bontà,’ la chiamarono Torta del Paradiso.
Un’altra leggenda recita che questo dolce ebbe origine dal Gateau Fondant , portato dalla Svizzera nel 1878, dal Marchese Cusani Visconti, e consegnato al pasticcere Enrico Vigoni perché’ lo riproducesse. Non si comprende perché’ ma inizialmente fu chiamato Torta Inglese, poi mutò il suo nome nell’attuale, quando una signorina pavese si lasciò sfuggire un’esclamazione ammirativa, paragonandone la dolcezza a quella del Paradiso.
La vera Torta del Paradiso è ancora oggi preparata dalla pasticceria Vigoni che si trova davanti all’università. L’impasto è soffice ma sostenuto e dopo la cottura deve riposare per un giorno.
- 250 g di burro
- 230 g di zucchero semolato
- – 50 g di zucchero a velo vanigliato
- – 125 g di Farina 00 w 210-230
- – 110 g di fecola
- – 8 g di lievito
- – 4 uova
- – 5 tuorli
- 1 limone biologico
- Scaldare una terrina, asciugarla e mettervi il burro morbido, sbatterlo fino a montarlo.
- Unirvi lo zucchero semolato e 15 g di zucchero a velo vanigliato e continuare a montare. Quando il composto sarà gonfio incorporarvi 15 g di fecola setacciata e la scorza del limone . Coprire la terrina e lasciarla in un luogo tiepido.
- A parte, lavorare i tuorli, unirvi le uova intere , continuare a lavorare il composto per 15 minuti. Unire i due composti.
- Aggiungervi lentamente a cucchiaiate la farina , il resto della fecola, il lievito, mescolati e setacciati, mescolando dall’alto verso il basso con una frusta.
- Versare il composto in una tortiera imburrata e infarinata e mettere in forno a 180° se statico, a 150° se ventilato per 50 minuti.
- Una volta cotta lasciare la torta nello stampo per un giorno a riposare, servirla cosparsa con lo zucchero a velo rimasto.
La Torta può essere accompagnata dal VINO OLTREPO PAVESE MOSCATO DOC, dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, dal profumo aromatico di fiori e di frutta fresca (pesca e albicocca), con delicate note speziate di salvia, dal sapore armonioso fresco con una lunga persistenza.
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