E’ presto per le castagnole ma non lo è per gli strozzapreti dolci, sicuramente più leggeri perché l’impasto prevede solo farina, uova e buccia di limone.
Questo è un piatto che solitamente viene preparato nella versione salata. Gli strozzapreti sono nati in Italia meridionale, infatti la Biblioteca Nazionale di Napoli, conserva un manoscritto nel quale un religioso elenca gli ingredienti: uova, ricotta, caciocavallo, mandorle e per rendere l’impasto più morbido, acqua di rose. Oggi sono diffusi in tutta Italia e gli ingredienti sono diversi. Alcune ricette prevedono l’impiego della farina di mais, altre della farina integrale, altre ancora del semolino o della pasta di pane. Tutti sono conditi con sugo finto di pomodoro. Il nome pare che derivi dal detto popolare che dice che i preti siano uomini che amino molto mangiare. A tal proposito nel 700, Gian Battista Alvino, in un suo racconto scrive che un prete aveva rischiato di soffocare per aver mangiato con troppa voracità un piatto di gnocchi alle erbe preparato dalla sua perpetua. Perpetua che lo aveva poi salvato dalla morte colpendolo con dei pugni sulla schiena riuscendo a liberare la gola dalla succulenta ma pericolosa vivanda. Salati sono preparati in mille modi con i ripieni più diversi, dolci, la ricetta è unica.
- Farina bianca 00 g 150
- uova intere g 80
- buccia grattugiata di 1 limone
- zucchero a velo
- lievito in polvere per dolci g 4 sale
- olio per friggere
- Setacciare la farina con il lievito.
- Fare la fontana sulla spianatoia e nel centro mettere le uova leggermente sbattute, un pizzico di sale e la buccia grattugiata del limone.
- Impastare fino ad ottenere una pasta liscia e soda.
- Avvolgere la pasta in un foglio di carta da forno e lasciarla riposare per 15 minuti.
- Dividere la pasta a pezzetti grandi come gnocchi di patate e farli rotolare uno ad uno su una grattugia decorandoli.
- Scaldare l’olio e immergervi gli strozzapreti pochi per volta, raccoglierli con un mestolo forato quando saranno dorati.
- Metterli a sgocciolare su un foglio di carta assorbente da cucina, poi disporli su un piatto spolverizzandoli di zucchero a velo.
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