La mia maestra di pasticceria, di origine piemontese, sostiene che questa ricetta fosse in uso, alla corte di Carlo Alberto nell’800. Non so se sia vero, io ho preparato questo semifreddo utilizzando le Nocciole di Giffoni IGP, unendo idealmente il nord e il sud dell’Italia.
La Nocciola di Giffoni IGP ha un seme perfettamente rotondo, la sua polpa è bianca dal sapore aromatico, la sua pellicola interna è sottile e facilmente staccabile. E’ antichissima, infatti la regione Campania è il luogo più antico di coltivazione del nocciolo. Il nome antico del nocciolo “avellano”, deriva dall’antica città di Abella, oggi chiamata Avella, in provincia di Avellino. Numerosi scrittori e poeti latini, già nel III secolo, parlavano della sua presenza in Campania. Negli scavi di Ercolano esiste un affresco dove sono raffigurate le piante di nocciolo. Alcuni resti di nocciole carbonizzate sono conservate nel Museo Nazionale di Napoli. Anche se le prime testimonianze risalgono al Medioevo la produzione delle nocciole, assunse un importante ruolo economico durante il periodo borbonico quando iniziarono i rapporti commerciali in Italia e all’estero. Alla fine del 700 esistevano degli Uffici speciali per la misurazione dei frutti secchi.
- acqua g 100
- – zucchero g 120
- – tuorli d’uovo 5
- – cioccolato fondente 70% cacao g 80
- – panna ml 500
- – nocciole tostate ridotte in polvere g 80
- Mettere in una casseruola l’acqua e lo zucchero, portarli ad ebollizione e farli cuocere per 7/8 minuti, lo sciroppo sarà denso, bianco e trasparente.
- Montare i tuorli, versarvi lo sciroppo mescolando velocemente,
- aggiungere il cioccolato fuso in un bagnomaria caldo ma non bollente, poi le nocciole in polvere.
- Far freddare mescolando e infine aggiungere la panna montata.
- Versare il semifreddo in uno stampo e metterlo nel freezer per 2 ore.
- Servire in coppette.
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