Pare che nei pressi di Ponte Milvio a Roma vi fosse un’osteria che aveva come specialità la crostata di ricotta. Pare che l’oste fosse un ‘’romano da sette generazioni’’, quindi un uomo un po’ pigro, spesso impietoso ma in fondo simpatico ed ironico. Pare inoltre che il nome dell’osteria non fosse questo e che gli fosse stato dato in occasione di una visita papale. Pio IX stava per passare con il suo seguito, e qualcuno lo precedeva per avvertire la gente. Passando davanti all’osteria aveva visto l’oste seduto dinnanzi alla porta del suo locale che fumava beatamente. La staffetta allarmata gli aveva detto: <<E tu che fai?>>. L’oste senza scomporsi aveva risposto: <<Che devo fa? Nun lo vedi? Me la fumo!>>. Da quel giorno l’osteria venne ribattezzata Osteria di Melafumo.
La crostata di ricotta è una specialità romana. Come lo è la ricotta prodotta in forma tronco conica con la superficie solcata dalle strisce impresse dal canestro in cui viene messa a sgrondare. La Ricotta Romana ha un profumo delicato, un sapore dolce, una consistenza morbida e fondente e degustandola si avverte la piacevole testura a grana fina.
- Per la pasta brisée: Farina g 250
- – burro g 125
- – zucchero a velo 1 cucchiaio
- – cannella 1 pizzico
- – sale 1 pizzico
- Per la farcia: Ricotta g 350
- – farina di noci g 30
- – 5 tuorli
- – zucchero semolato g 40
- – 1 bacca di vaniglia
- – 1 limone (scorza grattugiata)
- Pasta brisèe: Impastare burro e farina con 60 g d’acqua 1 pizzico di sale, 1 pizzico di cannella e 1 cucchiaio di zucchero a velo,
- mettere la pasta in frigorifero per 1 ora.
- Farcia: In una ciotola lavorare la ricotta con i tuorli,
- aggiungere lo zucchero semolato, la vaniglia, la farina di noci, la scorza grattugiata del limone.
- Stendere la pasta e rivestire una tortiera imburrata e infarinata, versarvi la farcia e cuocere nel forno statico a 180 °C, nel forno ventilato a 165°C per 50 minuti circa.
Questa crostata può essere accompagnata dal vino Malvasia Puntinata che prende il nome dalla puntinatura che hanno gli acini. E’ prodotto sui Colli Romani dove i terreni sono di origine vulcanica, ha un colore paglierino carico con sfumature oro verde, un bouquet floreale, fuso a nobili note di frutta secca.
Buonasera, ho visto il suo articolo sull’Osteria di Melafumo (il mio bisnonno) e volevo parlarne con lei…….
Buonasera Sig. Crucianelli,
molto evocativo, lei è l’erede del famoso oste. Mi scriva pure a questo indirizzo email gabriella.pravato@hotmail.it.