
Grande fermento oggi sui monti della Lessinia. Siamo a Bosco Chiesanuova è il mese di febbraio del 1942. E’ domenica, fa freddo, il paese è ricoperto di neve, ma tutti hanno aperto gli occhi alle prime luci dell’alba perché oggi arriva il Vescovo per celebrare le cresime. Già nei giorni scorsi si è lavorato alacremente per prepararsi all’evento. Gli uomini sono andati nei boschi, resi silenziosi e candidi dalla spessa coltre bianca e hanno tagliato i rami di pino e ginepro. Le donne poi, in sacrestia, hanno creato gli archi che accoglieranno Sua Eccellenza all’ingresso del paese. La visita del Vescovo la si attende anni e quando finalmente il religioso arriva cresima ragazzi dai sei ai diciotto anni. A volte i cresimandi sono giovani ormai alle soglie del matrimonio e per ricevere il sacramento arrivano anche da parrocchie lontane. Il Monsignore arriva in timonella, una carrozza trainata da due cavalli bianchi. Tonio, che possiede anche lui un cavallo, l’ha addobbato con fiocchi di carta colorata. La povera bestia, abituata solo al lavoro, fatica a star ferma. Bepi e Mario si sono assunti il compito di “stafete” e corrono avanti e indietro per informare don Mario e i fedeli a che punto del suo percorso è il Vescovo. Fa molto freddo e tutti sono rigorosamente a digiuno dalla mezzanotte. Dovranno ricevere la comunione e così neppure una goccia d’acqua hanno potuto bere.

A casa di Domenico e Maria oggi grande festa, “du dei loro fioi i se cresima”. Terminata la funzione si tornerà a casa a piedi per il pranzo “da festa”. Ospiti d’onore i padrini. Maria per l’occasione ha preparato gli gnocchi che condirà molto semplicemente con pepe e cannella. Maria ha preparato anche una torta. La donna ama molto i dolci, sa che nelle case dei “siori”, non mancano mai, ma lo zucchero è merce rara e loro non sono certo ricchi. Hanno terra e casa, mai i “fioi” sono otto e quindi bisogna per forza “resparmiar”.
La torta è bianca, ricoperta di zucchero a velo, la ricetta è un regalo della Carmela la “coga” di una “fameia de siori che i vive en piaza”. Gli ingredienti sono semplici, panna, miele, e anche un cucchiaio di Maraschino. La ricetta della Carmela però non lo prevede, Maria l’ha aggiunto per renderla un po’ sua con quel liquore che prepara ogni anno quando le marasche del suo albero sono mature e “macciano le man”.

Ingredienti
Zucchero g 150
Uova g 125
Miele Millefiori g 25
Vaniglia 1 bacca
Tuorlo g 25
Farina 00 W 200-220 g 200
Lievito in polvere g 15
Burro g 50
Panna g 100
Maraschino g 8
Zucchero a velo

Montate le uova, con lo zucchero e il miele. Quando il composto sarà divenuto compatto unite i tuorli e la vaniglia e continuate a montare. A montatura ultimata unite la farina e il lievito setacciati insieme. Aggiungete poi il burro e la panna alla temperatura di 40 °C e infine il maraschino. Versate il composto nella tortiera. Cuocete la torta per 45 minuti in forno statico alla temperatura di 180 °C, se invece il forno è ventilato alla temperatura di 160 °C, in presenza di umidità, lasciando chiusi la valvola o il portello di carico del forno.

Lascia un commento