Un viaggiatore-letterato due secoli fa scriveva: ‘’Sono sceso nell’estremo lembo d’Italia perduto tra l’azzurro del Mediterraneo e sono salito su un gigantesco mostro di fuoco’’. Il mostro era l’Etna con i suoi colori cupi, i suoi riflessi di fiamma e i suoi sospiri di fumo. Sul Vulcano quando termina il nero della lava, colore dell’inferno , fiorisce il pesco, considerato nell’ovest della Cina dove è nato, simbolo d’immortalità. I terreni ben drenati, l’abbondante acqua e la notevole escursione termica danno una piccola e tenera pesca bianca come la cima innevata del Vulcano e dolce come il nettare dei fiori d’arancio, dal nocciolo molto piccolo, dalla forma schiacciata che la fa assomigliare ad una tabacchiera o al pianeta solare Saturno e per questo è detta pesca tabacchiera o saturnina, dichiarata presidio slow food.
A 650 metri di altitudine nasce una piccola radice dolce e aromatica, siamo nella Valle del Crati, la radice è la liquirizia di Calabria DOP.
Con questi due prodotti meravigliosi del sud dell’Italia ho preparato la mia crostata.
- Ingredienti per la pasta Farina 00 g 200
- – farina di mais macinata finemente g 50
- – burro g 175
- – tuorli g 50
- – zucchero semolato g 75
- – sale un pizzico
- – vaniglia 1 bacca
- Ingredienti per la farcitura Polpa di pesche tabacchiera g 350
- – zucchero g 50
- – 1 radice di liquirizia di Calabria DOP
- Preparazione della pasta Mescolare il burro a pezzetti, lo zucchero e i tuorli.
- Unire le 2 farine,
- aggiungere un pizzico di sale e la vaniglia.
- Unire i 2 composti lavorando il meno possibile.
- Avvolgere la pasta ottenuta nella pellicola e metterla a riposare in frigorifero per un’ora.
- Stendere la pasta ricavare un disco e rivestire una tortiera imburrata e infarinata.
- Bucare moderatamente il disco di pasta con una forchetta.
- Preparazione della farcitura In una casseruola riunire le pesche, lo zucchero e la radice di liquirizia.
- Cuocere a fuoco moderato fino a quando il composto di sarà addensato.
- Lasciare raffreddare,
- scartare la radice di liquirizia.
- Ricoprire la pasta con la composta di pesche,
- livellare
- cuocere nel forno statico a 190 °C, nel forno ventilato a 160 °C per 30 minuti in assenza di vapore lasciando quindi la valvola aperta oppure il portello di carico aperto di 10 cm.
Questa crostata può essere accompagnata da un SIKELIOS PASSITO di Sicilia, un vino dolce ottenuto da uve passite al sole su graticci per 20 giorni, di colore rosso, fruttato intenso, dal profumo di spezie, liquirizia e miele di timo.
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