Stamattina, come quasi sempre accade, ho fatto “la spesa del mercato”. Il mio è un grande mercato coperto, appena entrata dal grande portone ho visto l’uva e subito ho deciso di preparare la Crostata della vendemmia. Questo è un dolce dei Castelli Romani, lo preparavano le donne il giorno prima della vendemmia per gustarlo nei momenti di pausa quando stanche riposavano accanto alle viti. Io ho utilizzato la farina integrale, come faccio quasi sempre nelle mie ricette. Il frumento viene definito “uovo vegetale” perché contiene tutti gli elementi vitali e nutrizionali necessari per un buon funzionamento dell’organismo, ma a condizione che sia utilizzato in forma integrale.
- Per la pasta à foncer fine: 300 g di farina integrale
- – 150 g di burro
- – 1 tuorlo
- – 1 cucchiaio di zucchero semolato
- Per la farcitura : 350 g di uva
- – 2 uova intere
- – 3 cucchiai di zucchero semolato
- – 50 g di mandorle tritate a polvere
- – 100 g di panna liquida
- – 1 cucchiaio di maraschino
- Preparazione della pasta: versare la farina sul tavolo, fare la fontana,
- mettere al centro il burro ammorbidito, il tuorlo, lo zucchero
- impastare aggiungendo l’acqua necessaria per ottenere un impasto piuttosto morbido ma consistente.
- Lavorare la pasta con le mani fino a quando sarà ben liscia,
- avvolgerla in un canovaccio,
- tenerla in un luogo fresco per almeno 30 minuti e , al momento dell’uso,
- stenderla con il matterello in una sfoglia dello spessore di ½ cm circa.
- Foderare con la pasta il fondo e i bordi di una teglia imburrata e infarinata o ricoperta da carta da forno e pungerla con una forchetta.
- Preparazione della farcitura: lavare, separare dal graspo e sgocciolare i chicchi d’uva
- Tagliarli a metà e togliere i semi interni.
- Stenderli in maniera uniforme sulla pasta.
- Mescolare le 2 uova intere leggermente sbattute, lo zucchero semolato, le mandorle, la panna e il maraschino.
- Versare il tutto sulle uva.
- Cuocere a 180°C per circa un’ora. Lasciare raffreddare la crostata prima di toglierla dalla tortiera.
Non so con quale vino le donne accompagnassero la Crostata della vendemmia ma dato che il dolce va abbinato ad un vino dolce io penserei al Cannellino, vino da dessert, esclusivo della zona di Frascati. Si sceglie l’uva che matura in pendio, dove il terreno è costituito da ceneri vulcaniche, chiamate “terrinella”. Il vigneto è detto dai viticoltori “pettorina”; l’uva viene lasciata sulla pianta fino a novembre quando viene aggredita dalla “muffa nobile”, una muffa grigia detta “botrytis cinerea”, che ne diminuisce l’acidità mentre, per l’appassimento, aumentano gli zuccheri. Alla fine si ottiene un vino dal colore paglierino intenso con riflessi dorati, dal profumo che ricorda la frutta matura, dal sapore sapido, dolce, caldo e avvolgente.
Un’ultima curiosità, il “Cannellino” deve probabilmente la sua denominazione alla facilità con cui questo scorre dalla cannella della botte.
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