Questa torta è nata in Inghilterra, arrivata negli Stati Uniti ha avuto subito un grande successo e si è diffusa rapidamente in tutto il paese divenendo famosa come American Pie.
Si dice che i soldati in partenza per la seconda guerra mondiale sostenevano di andare a combattere “FOR MOM AND APPLE PIE”.
Apple Pie è un dolce molto popolare anche tra le comunità Amish del Canada. I Canadesi usano mangiarla nel giorno del Ringraziamento, per loro il secondo lunedi di ottobre , dopo il tacchino arrosto. Se è servita calda viene accompagnata da una pallina di gelato alla vaniglia, se invece è servita fredda viene accompagnata da panna montata.
Apple Pie nasce come un dolce autunnale, ma poi cominciò ad essere preparato tutto l’anno utilizzando le mele essiccate e pare che nel 18° secolo fosse il pasto serale dei bambini.
Nella ricetta inglese era preparata senza zucchero perché questo era una rarità infatti veniva chiamato “the white gold”ed era presente esclusivamente sulle mense dei più ricchi.
La mia ricetta proviene dell’Inghilterra , è stata data a mia zia da un’anziana signora inglese che veniva a curare i suoi dolori articolari ad Abano Terme nel 1970, per questo per me sarà sempre la torta della signora Beth, prepararla mi riporta indietro nel tempo, alle vacanze nella casa della nonna.
La signora inglese usava l’uvetta di Corinto di colore quasi blu, senza semi e molto profumata. Io proporrei di usare l’uva passita di Pantelleria ricavata dall’uva zibibbo e della quale esistono due varietà. La varietà Malaga si ottiene facendo seccare i grappoli d’uva sotto la vite per dodici giorni su un lato e per altri dodici giorni sull’altro. La varietà Bionda invece si ottiene dai grappoli che dopo qualche giorno dalla raccolta vengono posti in cesti di vimini e immersi in una soluzione di acqua e cenere bollenti per pochi secondi. Gli acini poi vengono fatti seccare al sole sui dei graticci e poi vengono conservati pigiati in barili di legno.
- Per l’impasto
- 300 g circa di farina integrale di grano tenero
- 100 g di burro di cui 10 g per pennellare la pasta
- 25 g di zucchero
- 1 uovo
- Sale
- Per il ripieno
- 500 g di mele
- 150 g di zucchero di canna integrale
- 50 g di uvetta di Pantelleria
- 1 arancia
- 1 limone
- 1 bacca di vaniglia
- Un pizzico di cannella
- Preparazione dell’impasto: disporre la farina a fontana sul tavolo di marmo o sulla spianatoia, mettere nel centro l’uovo, lo zucchero e un pizzico di sale.
- Versare in una casseruolina 90 g di burro,
- mettere il recipiente sul fuoco e scaldare fino alla temperatura di 40°C.
- Versarlo al centro della fontana e impastare bene gli ingredienti.
- La pasta deve essere morbida, se è necessario aggiungere poca acqua tiepida , liscia e non deve attaccarsi alle dita.
- Lavorarla bene per renderla elastica , raccoglierla in una palla e farla riposare.
- La signora Beth, nelle umide giornate inglesi, ha raccontato che scaldava una casseruola e la capovolgeva sulla pasta per tenerla fuori dal contatto con l’aria per 30 minuti.
- Preparazione del ripieno: sbucciare le mele, eliminare il torsolo e tagliarle a fette , metterle in un piatto fondo, spruzzarle con il succo del limone e spolverizzarle con metà dello zucchero. Ammollare l’uvetta in acqua tiepida.
- Preparazione del dolce:
- imburrare e infarinare una teglia,
- infarinare il tavolo e stendere un po’ più di metà della pasta in un disco sufficiente a foderare il fondo e i bordi della teglia,
- disporre sulla pasta le fette di mela accavallate,
- spolverizzare con il rimanente zucchero , poca cannella,
- distribuire l’uvetta scolata dall’acqua, la scorza del l’arancia grattugiata e la vaniglia.
- Stendere la rimanente pasta creando un disco del diametro dello stampo,
- ricoprire le mele,
- bucare con i rebbi della forchetta .
- Decorare la superficie con i ritagli di pasta.
- Con un pennello da dolci passare la superficie della torta con l’uovo sbattuto
- Cuocere per 40 minuti a 160 °C nel forno ventilato a valvola aperta, a 190 °C nel forno statico con il portello aperto di 10 cm.
La torta può essere accompagnata dal VINO SANTO TRENTINO DOC dal colore giallo, da dorato ad ambrato, dal profumo intenso, ampio fragrante di passito, di frutta, di confettura, dal sapore dolce e piacevole.
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