Il 39° congresso mondiale dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino OIV, tenutosi a Bento Golçalves in Brasile, ha decretato l’Italia leader mondiale nella produzione del vino.
La superficie viticola mondiale nel 2015 ha raggiunto i 7,5 milioni di ettari. La Spagna è al primo posto con 1,021 milioni di ettari. Al secondo posto la Cina, in continua crescita, con 0,83 milioni di ha.
La produzione mondiale di uva si attesta a 76 milioni di tonnellate. La Cina è al primo posto con il 17% della produzione mondiale. L’Italia al secondo con 8,2 milioni di tonnellate, seguita dagli Stati Uniti e la Francia.
Metà dell’uva prodotta viene vinificata, il 36% viene consumata fresca e l’8% diviene uva passa. Il resto della produzione diviene mosto e succo.
La produzione mondiale di vino per il 2016 è stata stimata in 259 milioni di ettolitri, la più scarsa degli ultimi 20 anni, a causa di eventi climatici avversi. L’Italia è al primo posto con 48,8 milioni di ettolitri, seguita dalla Francia e dalla Spagna.
Il consumo globale di vino è in crescita, ma soprattutto verso nuovi poli. Sempre più spesso, infatti, il vino prodotto non viene consumato all’interno, ma esportato. Di conseguenza gli scambi mondiali di vino hanno avuto un risultato positivo con un aumento del 1,9%.
In conclusione non possiamo che rilevare i buoni risultati italiani, dovuti sicuramente a una tradizione secolare, ma anche a un lavoro continuo fatto di ricerca e innovazione.
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