
Ciao Alessandro,
amo molto le sere di fine estate. E’ il momento in cui “cerco sapori”. Le brigate sono allegre e riposate, spesso le cucine hanno al timone solo i sous-chef. Nulla è costruito, quella è la vera atmosfera del ristorante. E’ bello mescolarsi ai turisti stranieri, scegliere à la carte, poi andare via portando il ricordo di profumi, suoni e luci e soprattutto del progetto che ogni ristorante ha.
A The Flair sono arrivata di giovedì, quello che reputo il giorno “giusto”. Sono arrivata prevenuta e un po’ me ne dolgo, ma io non sono una critica gastronomica e posso permettermi, a volte, questo peccato. Credevo di trovare nel tuo menù “tanto Andrea Fusco”, come accade spesso, con quelli che sono stati i suoi ragazzi. Invece ho trovato solo te, i colori e i sapori della tua terra, ma anche molto altro.
Ho trovato un pane meraviglioso, con un’acidità appena accennata, risultato di una fermentazione ottimale e di un amoroso accudimento della pasta madre. Ho assaggiato anche ciò che non era mio e ho fatto l’azzardata richiesta: “Vorrei un secondo e un dolce che siano l’espressione di tecnica, genio e progetto”. Tu hai accettato la sfida, sei entrato in cucina e sei andato oltre, hai cucinato piatti nuovi, non in carta, hai avuto il coraggio di osare, di metterti in gioco, di andare oltre la consuetudine di servire solo il collaudato e provato. Ma si sa, il vero artista osa, va oltre le regole, e tu probabilmente lo sei.
Un’indegna Veronelli, mi sono sentita quella sera a The Flair. Solo “il grande” aveva il privilegio di arrivare un attimo prima della chiusura e dire: “Servitemi ciò che volete”. Nei tuoi piatti ho trovato tutto ciò che cercavo, ma soprattutto ho trovato gusto e armonia. I frammenti che compongono i tuoi piatti, che tanto mi lasciavano perplessa, mi hanno fatto assaporare tutti gli ingredienti “la melodia fatta di tante singole note riconoscibili ad una ad una”, tanto cara a Marchesi.
Che altro dire… null’altro, solo grazie Alessandro e complimenti!
Gabriella
Alessandro Caputo Excutive Chef Ristorante The Flair Hotel Bernini Bristol Roma
Le tue parole mi mettono grande curiosità, vorrei conoscere anch’io questo astro nascente!
Maria Teresa