Foto di Enrica Lozzi.
Ancora una donna a Storie di cibo, Ester Simoncini. Nel lavoro una chef vegana crudista, una divulgatrice, un’insegnante, nella vita una donna affascinante, complicata, profonda che si è aperta con semplicità, raccontandosi senza veli.
Qual è stata la tua formazione ?
Nasco come cuoca amatoriale che nella vita si occupava di marketing. Poi in seguito ad una malattia, essendo già vegana, mi sono avvicinata al crudismo dopo una cena con Laura Fiandra e Marina Pucello. Da quel momento ho approfondito la sua conoscenza, mi sono informata, l’ho studiato facendolo entrare completamente nella mia vita.
Chi puoi considerare il tuo maestro ?
Matteo Morozzo, inizialmente ho seguito alcuni dei suoi corsi, poi con il tempo, prima sono divenuta la sua assistente, poi abbiamo costituito una società insieme.
Parlami del tuo lavoro.
Sono una chef vegana crudista, ma non solo questo, infatti mi occupo anche della formazione dei futuri chef e della preparazione del menù dei nuovi locali. Poi, essendo il crudismo una filosofia nuova, poco conosciuta, mi occupo anche di scrivere i testi in collaborazione con i grafici, ma anche di fornire una consulenza sui macchinari spesso difficili da reperire. Insomma la mia è una consulenza a tutto tondo.
Perché crudo ?
Perché il cibo crudo è un cibo vivo e vibrante dato che i suoi enzimi sono ancora vivi. Perché è colorato, dato che non è stato alterato dalla cottura. Perché è nutriente, dato che ha tutte le proprietà organolettiche integre, quindi sazia prima perché è ricco d’acqua e di vitamine. Ma soprattutto perché è cura e amore per la natura, per l’ambiente, per gli animali e per se stessi.
Uccidono per mangiare, tolgono ai piccoli il latte materno, questo è quello che si dice degli onnivori, anche tu hai una visione così drastica ?
Senza alcun giudizio o condanna da parte mia e nel rispetto di tutti, credo di sì. E’ necessario prendere consapevolezza che viene tolta la vita ad un’altra vita con sofferenze e torture. Io non mangio crudo solo perché mi fa bene, ma per etica, ho smesso di mangiare carne a 15 anni. Nulla accade per caso, ero a Venezia con mia madre, lei era un’attrice, ricordo che avevo mangiato una bistecca, durante la notte avevo avuto un incubo, era stato orribile, avevo sognato un mattatoio dove delle mucche venivano uccise. Da quel momento la mia alimentazione è cambiata.
Un primo e un secondo crudista.
I classici spaghetti di zucchine oppure dei ravioli di barbabietola rossa. La barbabietola viene marinata a lungo fino a che non diventa duttile, poi viene farcita con della ricotta di macadamia alle erbe, infine si condisce il tutto con un filo di olio a crudo, una spolverata di mandorle, di coriandolo o di prezzemolo.
Oppure dei ravioli di pere con del formaggio all’interno accompagnati da una mousse di peperone affumicato. Delle polpettine di verdure, che possono essere di carote, di broccoli, o di barbabietola, con semi di lino o di girasole, passate in essiccatore, senza olio fritto accompagnate da una caponatina.
Bisogna dire però che nel crudismo non esiste il concetto di primo e secondo, i miei piatti crudisti sono innovativi, non si identificano in qualcosa che c’è già, è un modo di mangiare diverso, è libertà.
Esiste la tradizione nel crudismo ?
Io credo di sì. Per me è tradizione tutto ciò che senti tuo, tutto ciò che cogli dalle tue origini, però nel mio caso non potrà mai essere un piatto dove vi sia il sacrificio di altri esseri viventi. E’ tradizione tutto quello che raccogli a livello selvatico, che cresce accanto a te a km zero, della tua terra.
Ester bambina, Ester adolescente, il tuo rapporto con il cibo ?
Un rapporto di amore e odio. Da bambina era il desiderio che non potevo soddisfare, perché, a causa di un problema di salute, molti cibi amati dai bambini mi erano vietati, quindi niente gelati, niente cioccolato, niente latte. Poi quando questo periodo era passato mi era rimasta questa conflittualità, il cibo era divenuto per me desiderio e timore perché vedevo che quando mangiavo ingrassavo.
Il conflitto si è poi risolto con il veganesimo e poi con il crudismo. Ora è un rapporto di amore e di espressione di me, perché il crudismo mi dà la libertà di mangiare quello che voglio e quando voglio.
Sai apprezzare un buon vino ?
Si, il vino mi piace, ma da quando sono divenuta crudista l’ho limitato molto perché il mio organismo non lo sopporta.
Spesso nelle storie d’amore il cibo ha un ruolo importante con la scelta del ristorante, del cibo, del vino, anche per te è così ?
Si può andare al ristorante per approfondire la conoscenza ma non è fondamentale. Vorrei che un uomo mi stupisse proponendomi di andare a visitare una mostra, oppure a fare una passeggiata al mare.
Che cosa è per te la cucina ?
La cucina è espressione, gioia e amore
Una donna che non cucina non ama ?
L’amore si può esprimere in tanti modi, non necessariamente in cucina. Io però non ho figli, vivo sola, a casa cucino solo per divertimento e mangio in modo molto semplice.
Credo che tu sia riuscita a conquistare il benessere spirituale e il benessere del corpo, conquiste che tutti aneliamo, da dove possiamo cominciare ?
Non mi sento di dare consigli, posso solo raccontare quello che ho fatto per me stessa, non sono un Guru, sono una semplice apprendista della vita. Tutto è iniziato tre anni fa, è stato un risveglio il mio, un salto quantico, tutto è accaduto nel momento della morte di mia madre, il giorno del mio compleanno.
Ho lasciato l’uomo che avevo, poi mi sono trovata senza lavoro, mi sono ammalata. Da quel momento è iniziata per me una nuova vita, mi sono convertita al Buddismo, che mi ha sostenuto nella mia malattia e ho iniziato a cercare una strada che mi corrispondesse, ho cercato di ascoltarmi sempre di più.
Oggi posso dire che uno dei regali che mi ha fatto la vita è stata la mia malattia, perché, dopo tanto dolore, qualcosa dentro di me mi ha detto vivi, perché la vita è talmente bella, il dolore non deve distruggerti, ma deve renderti più forte.
Ho capito che le cose non sono belle o brutte sta a noi renderle tali. Io ho amato la vita, ho amato me stessa, ed è stato in quel momento che è entrato nella mia vita il crudismo e la mia vita è cambiata
dal punto di vista fisico e spirituale e tutto si è schiuso.
Parliamo d’amore, ti sei sempre innamorata di uomini che avevano la tua stessa visione della vita ?
Ho avuto due relazioni lunghe. La prima è durata sette anni, stavo per sposarmi, ma ero molto giovane e avevo un’idea teorica dell’amore. In seguito ho convissuto con un uomo per tredici anni. In entrambe le relazioni non era il cibo ciò che ci accumunava, le persone entrano nella nostra vita perché le chiamiamo ad insegnarci qualcosa. Posso dire non aver mai avuto un grande amore, di non aver mai perso la testa per un uomo. Le persone si uniscono perché hanno un Karma da sciogliere e nella reiterazione dei rapporti tentano di scioglierlo. Per me l’amore è qualcosa di elevato, non è possesso, è donare senza chiedere.
Sei aperta a nuove relazioni ?
Sì ma con le dovute cautele, anche se poi nella mia vita tutto è perfetto così com’è, sia che sia da sola, sia che abbia un compagno.
Sei felice ?
Sì, molto. Io amo la vita e amo me stessa.
Nella vita ci vuole un pizzico di fortuna ?
Credo che la fortuna non esista, come non esiste il caso, noi scegliamo il nostro destino prima di nascere. Siamo anime che vogliono tendere all’Uno dal quale siamo state separate. L’anima può vivere tante vite nello stesso momento. Non esiste la fortuna, esiste un Universo amorevole intorno a noi e ogni cosa è al posto giusto.
Un tuo sogno nel cassetto ?
Fare sempre meglio il mio lavoro, ma anche un libro. Un libro diverso, sul foraging, sul crudismo italiano, legato alla nostra tradizione, ai nostri prodotti, non solo ricette, ma anche tanti contenuti, insomma qualcosa di nuovo. Il mio desiderio è sempre stato quello di scrivere, mi sono laureata in lettere, avrei voluto essere una scrittrice, una giornalista.
Il tuo prossimo progetto?
Quello a cui sto lavorando ora. La consulenza per un nuovo ristorante vegano crudista. Il mio lavoro è iniziato a luglio e sta per terminare, ma continuerò a collaborare con loro. La filosofia del locale sarà il benessere. Il personale sarà vegano, ragazzi giovani che hanno fatto una scelta controtendenza. Il ristorante si chiamerà 360 Vegan.
Ti invito a fare un salto nel tempo cosa vedi nel tuo futuro tra cinque anni ?
Mi vedo a lavorare all’estero, in Spagna, che amo molto, dove ho una casa. Forse nella cucina del ristorante che una mia amica sta per aprire e con la quale sto collaborando. Cerco un luogo dove vi sia l’energia che a Roma oggi manca.
Bellissima ed interessante intervista.
Complimenti.
Grazie Monica, effettivamente una donna non comune