Foto di Enrica Lozzi
Soffiava il vento di Levante quel giorno a Roma, il vento dispettoso, fresco e umido che, si sa, porta cose belle e novità.
Allora, come nelle favole, a Piazza Farnese si sono aperte le porte di un antico palazzo nobiliare, Palazzo Patrizi per ospitare, in quella che fu la residenza di papi e cardinali, alcune delle migliori aziende vitivinicole italiane con i loro banchi di assaggio.
Un evento unico, al quale sono intervenute 1400 persone, insomma un grande successo.
Arte antica quella della produzione del vino, tramandata dagli Assiri che già 3500 anni a.C. lasciavano fermentare il succo dell’uva per ricavarne un dolcissimo nettare, il vino.
Le trentacinque aziende presenti hanno dimostrato che l’Italia possiede suoli idonei, clima favorevole, ma soprattutto vinificatori esperti.
Ogni regione italiana ha il suo vino, lo aveva già compreso Plinio il Vecchio che in “Storia naturale”, Libro XIV scriveva <<…E infatti alcune viti hanno un tale amore per il loro terreno che lasciano ad esso tutta la loro fama e non possono essere trasferite altrove.>>.
Cantine dove gli enologi sono in grado di produrre vini tecnicamente perfetti.
A Vinitaly, che ha appena chiuso i battenti, è emerso che il fatturato del vino e dello spumante ha raggiunto in Italia il valore record di 9,7 miliardi. Un dato che rende orgogliosi quanti vi lavorano con passione, nonostante le tante difficoltà.
Non solo vino, ma anche aceto o meglio aceto balsamico, quello prodotto dalla seconda metà dell’800 dalla famiglia Leonardi.
In una delle splendide sale, in uno spazio solo a lei dedicato, era ospitata l’Azienda friulana Nonino che dal 1897 produce ancora con metodo artigianale grappe e acquaviti.
Famosa anche per aver creato nel 1973 la prima grappa monovitigno distillando separatamente le vinacce dell’uva Picolit, creando un prodotto unico che riporta nel bicchiere il profumo e il sapore del vitigno di origine.
La famiglia Nonino segue in prima persona tutte le fasi della lavorazione, possiede cinque distillerie ognuna con dodici alambicchi discontinui a vapore.
Le Cantine Invecchiamento delle Distillerie Nonino custodiscono le preziose acquaviti in 1750 piccole botti di legni diversi. Quercia, acacia, ciliegio selvatico, sono solo alcuni dei legni utilizzati, un tesoro forse unico al mondo.
Oggi la grappa non è più una bevanda da osteria o il distillato con cui correggere il caffè, ma grazie alla ostinazione delle Sorelle Nonino, che con competenza ed entusiasmo dirigono l’Azienda, è un prodotto nobile apprezzato in tutto il mondo.
Allora non solo grappa e distillati lisci ma miscelati in originali cocktails.
Il giovane barman è riuscito a creare meraviglia e sapori nuovi.
Un nuovo modo di bere grappa e distillati.
Tutte le ricette proposte hanno rispettato la regola che un buon barman deve fare sua: in ogni bicchiere solo, gusto, equilibrio e moderazione.
Durante l’evento, come la Famiglia di Percotto ama dire: <<Per la felicità del palato e dello spirito>>, sono stati offerti deliziosi cioccolatini alla grappa, una perfetta fusione di sapori.
In mostra a Palazzo Patrizi anche gli oggetti per la tavola e gioielli non preziosi nati dalla fantasia di Elisabetta de Ritis Patrizi, grafica pubblicitaria, che nel 2015 ha deciso di creare un suo marchio, Assonance Design.
Elisabetta racconta così le sue creazioni: <<Mi piace lavorare creando assonanze di tipo visivo, cognitivo e sensoriale, evocando emozioni, suggestioni e nostalgie: un’armonia tra intelletto, cuore e anima.>>
La linea da tavola “Cunegonda” si ispira ai decori del servizio Meissen di 200 pezzi, conservato nella sala da pranzo di Palazzo Patrizi, ricevuto in dono dal padre di Cunegonda di Sassonia che sposò Giovanni Patrizi.
Nei bijoux creati da Elisabetta de Ritis Patrizi vi è l’ attimo di vita che l’ha emozionata, uno scrigno di sensazioni, di profumi e di colori.
Anche la sala da pranzo dell’antica dimora è stata fonte d’ispirazione, i ramoscelli con fiori di anemoni dai petali d’oro e foglie d’acanto hanno lasciato le meravigliose pareti affrescate nella metà del XVIII secolo per posarsi su collane, spille e orecchini.
Henri Poincaré scrisse: <<Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove>>.
Palazzo Patrizi, inizialmente una semplice abitazione della Roma barocca, divenne quello che è oggi quando fu acquistato, nel 1605, da Olimpia Aldobrandini unitamente al vicino edificio di proprietà dell’Arciconfraternita della Carità e dell’Ospedale della Consolazione.
Nel 1642 passò poi nelle mani della famiglia Patrizi di origine senese, ma imparentata con molte famiglie romane, tra cui i M.si Naro, custodi del Vessillo di Santa Romana Chiesa, consegnato dal Papa Urbano VIII nel 1603 e con i M.si Chigi Montoro nel 1736. Il Palazzo custodisce splendidi oggetti e mobili d’epoca.
Nella Pinacoteca del tesoriere sono conservati 800 capolavori di arte italiana, affreschi di epoca barocca.
Una collezione di statue romane risalenti al III secolo a.C..
Capolavori di Vasari, Pietro da Cortona, Guercino e Albani.
Uno degli sponsor di “ Vino e arte: che passione!” è stato il marchio Chopard.
Azienda storica, fondata nel lontano 1860 nel villaggio di Sonvilier dal giovane artigiano orologiaio Louis-Ulysse Chopard, divenuta oggi una realtà che produce segnatempo di alta precisione con 1700 dipendenti e 152 boutique in tutto il mondo. La Maison ginevrina si basa oggi su sette valori fondanti e imprescindibili: indipendenza, qualità, eccellenza, creatività, tradizione, rispetto e audacia.
A Palazzo Patrizi ha voluto far ammirare una piccola parte della collezione “Happy Hearts”, oro rosa, diamanti e madreperla, stile classico e di tendenza che di fondono insieme per creare gioielli scintillanti, colorati e leggeri come un soffio di primavera.
“Happy Hearts” si inserisce nella collezione “Happy Diamonds” nata nel lontano 1976 da una “sensazione” provata dal designer della Maison ginevrina, Roland Kurowski il quale, durante una passeggiata nella Foresta Nera, era rimasto incantato dalla luce sprigionata dalle migliaia di goccioline d’acqua di una cascata.
Da qui l’idea di inserire nei segnatempo diamanti liberi di muoversi e di irradiare il loro splendore.
Perché Chopard a “Vino & arte: che passione!”? Perché la famiglia ginevrina è un’appassionata di vino.
Dal 1996 possiede una piccola enoteca dal nome “La Galerie des Arts du Vin” e dal 1999 produce una piccola quantità di vino pregiato solo per sé stessa per amore verso questo prodotto meraviglioso.
Anche Etro a Palazzo Patrizi perché la famiglia ama l’arte in ogni sua forma.
Etro nasce nel 1968 come azienda tessile, oggi rappresenta la moda pret à porter maschile e femminile.
Il segno distintivo e il filo conduttore delle collezioni è il simbolo Paisley, il motivo a forma di goccia che nasce in Mesopotamia, dove rappresenta il germoglio dell’albero della vita, la palma da dattero che nutre e protegge. Un tempo, tessuto con fili d’oro e d’argento o dipinto sulle preziose sete indiane, era riservato ai nobili.
Per Etro oggi il tessuto è storia, cultura e antropologia.
Presente alla manifestazione anche l’azienda piemontese Venchi fondata nel 1800 da Silvano Venchi che possedeva solo due calderoni di bronzo e una grande passione per il cioccolato, e che è divenuta oggi una grande azienda che produce 350 specialità di cioccolato.
Un luogo segreto ha aperto le sue porte, le eccellenze che il mondo ci invidia si sono mostrate in tutto il loro splendore, difficile raccontare tutto questo, abbiamo lasciato che fossero le tante foto a farlo.
Aziende che sono intervenute:
Baglio di Pianetto – Bertani – Borgo Conventi – Cantine Biondelli – Castellare – Castello del Terriccio – Classica – Col d’Orcia – Conte Leopardi – Dok dall’Ava – Erste+Neue – Erzino Food – Fattoria San Fabiano – La Bollina – La Scolca – Le Marchesine – Leonardi – Marchesi di Barolo – Marchesi di San Giuliano – Masi Agricola – Nonino – Paolo e Noemia d’Amico – Perusini – Petrolo – Principe Pallavicini – Rivera – Ruffino – Serego Alighieri – Tasca d’Almerita – Tenuta San Leonardo – Tenuta di Fiorano – Venchi – Villa Sandi – Zaccagnini.
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