Quando su Roma scenderanno le prime ombre della sera aprirà i battenti Taste of Roma 2017.
Quattro giorni di gusto e di note per festeggiare i 15 anni dell’Auditorium e per replicare il successo dello scorso anno con 28.000 visitatori.
Corsi di cucina, cooking show, ma soprattutto l’occasione per avvicinarsi alla cucina di eccellenza, di novità, di ricerca, coniugata magistralmente, anche al di fuori delle loro tecnologiche cucine, da 15 tra i migliori Chef della Capitale.
Un piatto della musica nei loro menù, un piatto che idealmente diviene uno spartito per conoscerli meglio, più intimamente, e non solo attraverso i loro piatti.
Come si conviene, a fare gli onori di casa, uno Chef romano Alessandro Narducci del ristorante Acquolina.
Giovanissimo, solo 28 anni e già sulla giacca la Stella Michelin.
Il suo piatto: “Nel blu dipinto di blu”. “Un tributo all’Italia” ha detto.
Una spuma di yogurt bianco e soffice come le nuvole. Cremoso al cioccolato bianco, dolce e burroso, quasi fiorito. Un crumble di aneto, erbaceo, netto, brillante, per dare quel tocco di gioia ed entusiasmo che caratterizza, sempre, la brigata di Acquolina. Infine la granita al cetriolo, spavalda, vibrante come la canzone che ormai ci rappresenta nel mondo.
Penso che un sogno così non ritorni mai più.
Mi dipingevo le mani e la faccia di blu,
poi d’improvviso venivo dal vento rapito,
e incominciavo a volare nel cielo infinito.
Volare oh, oh, cantare oh, oh, oh,
nel blu dipinto di blu, felice di stare lassù,
e volavo, volavo felice, più in alto del sole ed ancora più su.
Massimo Viglietti, genio e sregolatezza del ristorante Enoteca Achilli al Parlamento.
Da Alassio a Roma per ricevere la Stella Michelin.
A Taste “M’importa ‘na Sega” Tartare di Scottona, gorgonzola e ostrica. Per lo Chef, “In cucina non esistono frontiere, i sapori dei vari elementi si mischiano e si contaminano, diventano condimenti che giocano esprimendosi gli sugli altri”.
La Scottona, gustosa, tenera e delicata. Dolce, cremosa, oceanica l’ostrica. Poi il gorgonzola piccante e deciso. Cibo e musica e genti non hanno barriere, non devono averne mai.
Calore che irradia in onde rotonde.
Gelo verticale cunei sparati giù a frantumare.
Luigi Nastri, ristorante Stazione di Posta. Stella Michelin. Dalla costiera amalfitana a Roma passando per Parigi.
Porta a Taste: “Spaghetti, aglio nero, anemoni di mare e mandorle“. “Un piatto duro, complesso, dai toni decisi, nato ascoltando la musica di Andrea Parodi”. Black allium, a prova di bacio, con il suo leggero sapore di liquirizia. Orziadas come le chiamano i sardi, le anemoni di mare, per uno spruzzo di salmastro nel piatto, e le mandorle dolci e burrose.
Quandu sta notte a fignà
E su ancun u risplendià
Mi sajò chi che pensu a ti…
…duvve…
Daniele Usai del Ristorante Il Tino. Da ragioniere a Chef perché non ci si può chiudere in banca e far intrappolare dalla partita doppia quando si ha un talento innato come il suo. Dopo la scuola di Gualtiero Marchesi, La Terrazza dell’Eden, arriva Il Tino il suo ristorante in riva al fiume e con lui la Stella Michelin.
A Taste porta un piatto malesiano rivisitato, “Satai di pesce spada“, il pollo lascia il posto all’argenteo gigante del mare accompagnandosi a nuova marinatura, una personale interpretazione dello Chef.
L’ispirazione per questo piatto nasce ascoltando Ray Charles.
Hit the road Jack and don’t you came back no more.
Fabio Ciervo dal 2010 al timone di uno dei ristoranti più belli al mondo La Terrazza dell’Hotel Eden.
Stella Michelin che giunge dopo tanta scuola in Francia e Inghilterra. Dal suo ristorante appena rinnovato porta un piatto raffinato, colorato, una fresca esplosione di sapori.
“Capesante, mango e frutto della passione”, tanti ingredienti: capesante, caviale, il pungente del limone, l’accento legnoso e caldo dello zenzero, il croccante del ravanello. Poi la salsa dove l’acidulo del frutto della passione incontra il dolce del mango.
Motivo ispiratore di questo piatto “La tempesta di mare” di Antonio Vivaldi. Lo Chef ha detto: “Amo il mare, ascoltare le sue melodie, le onde che si infrangono” e in questo piatto ha voluto tradurre tutto questo.
Adriano Baldassarre del ristorante Tordo Matto. Il suo piatto, “Scampo, sabbia, spuma e corallo“.
Tanti ingredienti: scampi, alghe, mandorle, nocciole, yogurt greco, capperi e un mix di 5 spezie. Una composizione che è quasi un quadro.
A ispirare lo Chef il mare d’Abruzzo, spiagge, pinete e ripide scogliere, ma soprattutto il ricordo della giovinezza, dei primi amori, della felicità.
Motivo ispiratrice “La canzone del sole” di Lucio Battisti.
Oh mare nero, oh mare nero, oh mare ne.
Tu eri chiara e trasparente come me.
Il sole, quando sorge, sorge piano e poi.
Francesco Apreda, classe 1974, napoletano, Stella Michelin del ristorante Imàgo, dell’ Hassler.
Il suo piatto della musica, “Cappellotti doppio Umani 10 anni di Imàgo“. Due feste di compleanno quest’anno a Taste. I 10 anni di Imàgo e i 15 anni dell’Auditorium.
Come in una torta dove più sapori si fondono, così in questo piatto più culture si incontrano e si arricchiscono a vicenda, come accade nella musica di Pino Daniele, da sempre compagna dello Chef.
Melodia napoletana e blues.
Yes J know my way
Mo’ num me futte cchiu’, mo’ num me futte cchiu’
Tu vaje deritto, el resto a pere vat u va, tant’io sbareo.
Giulio Terrinoni del ristorante Per Me, classe 1975, figlio d’arte, Stella Michelin.
All’Auditorium porta un Superspaghettone “Tutti Frutti”, pomodori affumicati, salsa harissa, gelato al pomodoro.
“Tutti i frutti” il gusto del gelato più amato negli Stati Uniti quando impazzava il Rock’n roll.
Frutti di mare, tanto rosso in questo piatto, frizzante, entusiasmante, contagioso, proprio come la canzone che lo ha ispirato.
A whop bop-a-lu a whop bam boom.
Cristina Bowerman del Ristorante Glass, Stella Michelin. Estrosa, determinata, poliedrica.
“Maritozzo artigianale con insalata di granchio“. Questo il suo piatto per Taste. San Francisco, il ricordo ispiratore e nulla più…
Il brano, “Anchored in You”
I am in motion, I am blue
Love is an ocean, I’m anchored in you
But I am a dreamer
So you sent me away
Angelo Troiani ristorante Il Convivio, Stella Michelin. A Taste con la sua brigata porta “Spagolino alla chitarra, astice, basilico, limone e microverdure“.
Un omaggio alla chitarra, lo strumento capace di generare sonorità calde e dolci, ma anche lo strumento capace di creare spaghetti, che con l’olio d’oliva nell’impasto, possono essere delicati e profumati.
Una salsa di astice, peperone, pomodoro verde, basilico e limone.
Un piatto, o meglio una melodia di gusto che solo Angelo Troiani può creare.
Heinz Beck. Ristorante La Pergola. La perfezione, il rigore assoluto. Tre stelle Michelin.
“Tartare di ricciola con caviale Calvius su cetriolo e mela“. Equilibrio, gusto, raffinatezza e tecnica. Per lo Chef “Don’t stop me now” canzone dei Queen.
Tonight I’m gonna have myself a real good time
I fell alive and the world I’ll turn it inside out yeah
And floating around in ectasy
So don’t stop me now.
Stefano Marzetti del Ristorante Mirabelle, classe 1977 romano, porta a Taste un piatto tutto da scoprire
“Black Black Black”. Black come la musica che lo ispira, un mix di jazz, blues, rap, reggae, profonda, intensa, passionale, come le sue creazioni.
Kotaro Noda, chef nipponico e Stella Michelin del ristorante Bistrot 64, porta a Taste “Spaghetto di patate burro e alici“. Innovativo come sempre, non si lascia ispirare da una melodia, ma decide di utilizzare nella sua ricetta tutti gli ingredienti che si ritiene “facciano bene” alla voce. Le patate si fanno spaghetto, la colatura di alice dona sapore, le patate fritte e i ravanelli croccantezza.
Liquirizia, rapa rossa e alici completano il piatto e migliorano la qualità del canto.
Alba Esteve Ruiz chef spagnola alla direzione della cucina di Marzapane.
Accoglierà i suoi ospiti con “Chitarrina, gobetti, yogurt , cetriolo, avocado e insalata di erbe aromatiche“. Solitamente una cucina caliente la sua, questa volta invece un piatto che appare più delicato e avvolgente, ma per esplodere poi con un mix di 7 erbe aromatiche, il fresco sapore della menta, il pungente del lime.
Cantautore che ha ispirato la Chef, Joan Maneul Serrat, dolce, profondo, come può esserlo la cucina di Alba Esteve.
Me gusta el juego y el vino.
Tengo alma de marinero
Què le voy a hacer, si yo
Nacì en el Maditerranéo.
Roy Càceres al comando della cucina di Metamorfosi. Colombiano di nascita, ma osiamo dire, italiano di adozione. Premiato con la Stella Michelin per la sua cucina estrema e di ricerca che fa di lui, forse, il più estroso Chef della Capitale.
A Taste arriva con “Tamal, costine di maiale, mole ed erbe“. Un piatto nel quale, secondo lo Chef, grandi contrasti si fondono per generare armonia ed equilibrio.
Un omaggio agli antichi abitanti del Messico, gli Atzechi, al loro cibo, il Tamal, pacchetti di pasta di mais cucinati sui fuochi accesi all’aperto. In accompagnamento una salsa messicana, il Mole fatta di peperoncino e spezie.
Motivo ispiratore del piatto “La vida es un carnaval”, interpretata dalla voce calda e profonda di Celia Cruz.
Que la vida es un carnaval
Y las penas se van cantando
TASTE OF ROMA
Giardini Pensili
Auditorium Parco della Musica
Vale Pietro de Coubertin 30
ROMA
Dal 21 al 24 settembre 2017
www.tasteofroma.it
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