A Roma, rione Testaccio, il ventesimo, quello con l’anfora d’oro in campo rosso sullo stemma, ecco la nuova Stazione di Posta. A fare da cornice il vecchio mattatoio, dove sono nati i piatti della tradizione romana, e la Città dell’altra economia.
Stazione di Posta, un nome che evoca gli antichi luoghi di sosta e ristoro, ma in realtà luogo suggestivo di riuso di uno spazio dismesso.
Grandi vetrate che filtrano la luce, design sobrio ed essenziale, materiali grezzi, colori caldi nei toni del beige, solo un tocco di rosso delle sedute, per donare forza, energia, gioia.
Due menù, uno più semplice da bistrot e un altro che si compone delle creazioni inedite dello Chef Luca Pistininzi.
Romano vero da cinque generazioni, nato da una famiglia di ristoratori, racconta di non lavorare, ma di seguire la sua passione dall’età di quattordici anni.
Accanto alla moglie Tiziana crea e interpreta “a modo suo” la cucina romana. Nascono dal suo estro creativo piatti della “spesa del mercato”, ma anche quelli più sofisticati, ragionati, pensati, provati, assaggiati mille volte per bilanciarne il gusto ed esaltarne l’estetica.
Al cocktail bar Christopher Amadi, la sua missione servire un bere miscelato selezionato e di qualità.
Brandy, Cognac, Gin, Vooka i grandi distillati, il mondo nel bicchiere, per un “bere consapevole”, fino all’ultimo sorso.
Sciroppi per miscelazione home-made per una proposta personalizzata. Cocktail profumati da spezie pregiate. Frutta fresca per donare colore e sapore.
Gesti precisi e mirati, colori, ma anche trasparenze nei cocktail di Christopher Amadi.
Stazione di Posta per mangiare e bere sotto le stelle di Roma, che da sempre, si sa, ammaliano.
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