Oggi, idealmente, andiamo in Alto Adige, ma non alla ricerca di cime innevate, bensì di vino. Quel vino che, come dimostrano i vinaccioli e gli utensili in bronzo ritrovati dagli archeologi, era già prodotto in quei luoghi nel V secolo a.C..
Precisamente andiamo a Merano, una splendida conca tra i monti che raggiungono i 3000 metri di altezza.
Merano, situata alla confluenza del fiume Adige con il torrente Passirio, tutta fiori, frutti e vini.
Merano che dal lontano 1992 ospita il Wine Festival, manifestazione dove i vini sono i magici protagonisti, pronti a donare emozioni a tutti coloro che per un attimo si fermeranno, e sì perché il vino ha bisogno di tempo per ammaliare.
Il Merano Wine Festival compie 25 anni, una manifestazione nata per caso dall’idea di Helmuth Köcher e qualche amico, negli anni in cui si parlava di quantità e non di qualità, negli anni difficili dopo lo scandalo del metanolo, negli anni in cui esistevano solo Vinitaly e Bordeaux.
Quest’anno il Merano Wine Festival spegnerà 25 candeline con una festa che durerà dal 4 al 8 novembre. Una festa dove 450 case vitivinicole alzeranno i loro calici facendo conoscere non solo i loro vini, ma anche la loro storia, la loro tradizione e i loro territori. Non saranno presenti però solo i grandi produttori, ma anche i piccoli, i poco conosciuti, quelli che lavorano con passione e fatica lontano dai riflettori. Piccole realtà che vanno tutelate e valorizzate perché non siano soffocate dal mercato globale.
In degustazione anche vini rari e preziosi, prodotti da viti coltivate su terreni difficili, da produttori definiti eroici. Poi le bollicine, 200 Champagne francesi, simbolo di fascino, lusso e festa.
In un momento in cui tutti chiedono meno chimica, al Merano Wine Festival non mancheranno i migliori vini biologici e biodinamici di tutta Italia.
Per gli amanti dei distillati il Gin, frumento, orzo e bacche di ginepro.
Poi, bionda, bruna o rossa, il 5 e il 6 novembre ospite d’onore sarà la birra.
Ma non solo vino, anche grandi Chef, 15 per la precisione, che saranno sfidati in giocosi cooking show dalle Contadine altoatesine, per un confronto tra tradizione e innovazione. La cucina fusion della Georgia e la carne di Wagyu giapponese della regione Kagoshima e anche 200 artigiani del gusto con le loro eccellenze.
Infine l’assegnazione del Merano Wine Award, riconoscimento che verrà assegnato ai vini che raggiungeranno il punteggio minimo di 88/100, quale marchio di alta qualità certificata in modo indipendente.
Tutte le aziende che hanno ottenuto:
il bollino rosso (88-88,99 punti)
il bollino gold (90-94,99 punti)
il bollino platinum (95 + punti)
saranno a Roma il 27 e il 28 novembre nella splendida cornice dell’Acquario Romano dove presenteranno i vini premiati e due etichette di punta della loro produzione.
In conclusione non mi resta che dire cin cin a tutti!
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