Alfredo alla Scrofa, uno dei più antichi ristoranti romani, ha ospitato la presentazione della quinta edizione di Food e Book, il Festival del libro e della cultura gastronomica, che accoglierà i suoi visitatori dal 13 al 16 ottobre nella cornice liberty delle Terme Tettuccio di Montecatini.
La splendida stazione termale, conosciuta in tutto il mondo, offre nove stabilimenti termali immersi in un’oasi verdeggiante, ai margini degli Appennini. Le sue acque salso-solfato-alcaline, ricche di sali minerali, sono state descritte per la prima volta nel 1417 nel Trattato delle acque minerali, redatto dal medico Ugolino da Montecatini, il padre della balneoterapia moderna.
Cibo e libri due delle gioie della vita, ma perché lo siano veramente occorre che entrambi siano di qualità. Quando poi i libri parlano di cibo e della sua storia allora il godimento è assicurato. Questo è quello che i visitatori troveranno a Food e Book, cibo e libri di qualità, ma anche gli autori a presentare le loro fatiche.
Autori come Oscar Farinetti, Gigi Padovani, Maria Camilla Pagnini, Anna Agostini, Aimo e Nadia Moroni saranno gli ospiti d’onore agli incontri “A tavola con lo scrittore”, per leggere degustando.
La scrittrice Clementina Pipola porterà idealmente i suoi ospiti indietro nel tempo, a Roma, più di cento anni fa, nel ristorante di Alfredo Di Lelio, per raccontare, come ha fatto nel suo libro Le Fettuccine Alfredo una vera storia d’amore, come è nato un piatto conosciuto in tutto il mondo, grazie agli attori di Hollywood, per i quali fu “amore a prima vista”.
Un piatto bianco, elegante, delicato, avvolgente nato quando la cucina romana era “quella dei pastori”, saporita e un po’ grossolana, nato per…non voglio aggiungere altro sarà l’autrice a farlo domenica 15 ottobre.
Alle Terme Tettuccio 800 etichette in degustazione, le eccellenze dell’enologia italiana, scelte da Slow food.
Ma anche un incontro nazionale quello di Alleanza Slow Food dei cuochi. Un progetto che unisce cuochi e produttori per promuovere la conoscenza e l’utilizzo delle produzioni agricole italiane. Poi la presentazione della guida Slow Wine 2018.
Il cibo, si sa, non ha barriere geografiche, aggrega, include, rende simili. Quindi non poteva mancare il workshop organizzato da ANP – Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola, e Intercultura dal titolo “Una formazione senza confini per un mondo senza muri”.
Un pensiero andrà ad Amatrice con il progetto di solidarietà Amatricianae – Grandi Chef italiani insieme per Amatrice, a cura della Scuola Internazionale di Cucina Italiana Alma. I più grandi Chef italiani hanno creato una loro versione personale di questo piatto semplice, fatto di soli cinque ingredienti: pasta, guanciale, pomodoro, peperoncino e pecorino.
A Food e Book si farà anche scuola, EACI European Association Consumer Information organizzerà per i giornalisti un corso professionale il cui tema sarà, sabato14 ottobre “Consumi fuori casa ed enogastronomia: comunicazione e giornalismo nel settore enogastronomico”, domenica 15 ottobre “Quando il cibo fa paura: storia e analisi della comunicazione di crisi”.
A Montecatini, quindi, saranno tre giorni per leggere con gusto.
Food e Book è un’iniziativa organizzata dall’Associazione Leggere Tutti in collaborazione con Agra Editrice, Comune di Montecatini Terme, Terme di Montecatini SpA, Istituto Alberghiero di Montecatini Terme, Slow Food.
STORIA DI ALFREDO DI LELIO, CREATORE DELLE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” (“FETTUCCINE ALFREDO”), E DELLA SUA TRADIZIONE FAMILIARE PRESSO IL RISTORANTE “IL VERO ALFREDO” (“ALFREDO DI ROMA”) IN PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA
Con riferimento al Vostro articolo ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno Alfredo Di Lelio, inventore delle note “fettuccine all’Alfredo” (“Fettuccine Alfredo”).
Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è “the birthplace of fettuccine all’Alfredo”.
Alfredo Di Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue “fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi.
Nel 1914, a seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna, Alfredo Di Lelio decise di trasferirsi in un locale in via della scrofa a Roma, ove aprì il suo primo ristorante che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi estranei alla sua famiglia.
Ma l’assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1950 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore n.30 (cfr. il sito web di Il Vero Alfredo).
Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”: una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità).
Un aneddoto della vita di mio nonno. Alfredo fu un grande amico di Ettore Petrolini, che conobbe nei primi anni del 1900 in un incontro tra ragazzi del quartiere Trastevere (tra cui mio nonno) e ragazzi del Quartiere Monti (tra cui Petrolini). Fu proprio Petrolini che un giorno, già attore famoso, andando a trovare l’amico Alfredo, dopo averlo abbracciato, gli disse “Alfré adesso famme vede che sai fa”. Alfredo dopo essersi esibito nel suo tipico “show” che lo vedeva mischiare le fettuccine fumanti con le sue posate d’oro davanti ai clienti, si avvicinò al suo amico Ettore che commentò “meno male che non hai fatto l’attore perché posto per tutti e due nun c’era” e consigliò ad Alfredo di tappezzare le pareti del ristorante con le sue foto insieme ai clienti più famosi. Anche ciò fa parte del cuore della bella tradizione di famiglia che continuo a rendere sempre viva con affetto ed entusiasmo.
Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma non appartengono e sono fuori dal mio brand di famiglia.
Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
Grata per la Vostra attenzione ed ospitalità nel Vostro interessante blog, cordiali saluti
Ines Di Lelio
Grazie Sig.ra Ines di aver voluto condividere con me e i lettori del mio blog alcuni ricordi della sua famiglia e della tradizione culinaria romana.
Che bello conoscere la vera storia di Alfredo e delle sue fettuccine, un pezzo di storia romana attraverso la storia di un piatto.
Complimenti Gabriella per il tuo interessante articolo e complimenti signora Ines per l’impegno con cui conserva e diffonde la memoria di Alfredo e delle fettuccine, in tutte le sue sfaccettature.
Un caro saluto
Maria Teresa