Oggi vi porto con me nel XX rione di Roma, Testaccio, nato il 9 dicembre 1921 sottraendo al grande rione Ripa parte del suo territorio.
Lì c’è il Monte Testaccio, che si estende tra le Mura Aureliane e il Tevere, una collina alta 35 metri e larga 20.000, una collina fatta di antiche anfore romane. Sembra incredibile ma è così, si tratta delle anfore olearie che giungevano a Roma dalla Spagna, precisamente dall’Andalusia. Ogni abitante di Roma consumava ogni anno 22 Kg di olio. L’olio era utilizzato non solo per l’alimentazione ma anche per le medicine, i cosmetici, i riti religiosi. Ogni anfora conteneva 70 Kg di olio, una volta vuota pesava 30 Kg, ma intrisa d’olio la terracotta non poteva essere riutilizzata e quindi ogni anfora veniva frantumata dagli schiavi, e i suoi cocci mescolati a calce viva per eliminare il cattivo odore, venivano disposti uno sull’altro ordinatamente come delle tegole. Con il passare del tempo era nata una collina, da qui lo stemma del rione un’anfora d’oro in campo rosso.
A Roma esistevano due mercati il Foro Olitorio dove si acquistavano le verdure e il Foro Boario dove si acquistava il bestiame che si trovava nell’odierno rione Testaccio.
Ma ora lasciamo l’antica Roma, i suoi commerci e i suoi mercati per parlare dell’odierno mercato Testaccio opera dell’architetto Marco Rietti.
Un mercato diverso, nuovo, dipinto di bianco in due sfumature diverse, per esaltare i colori delle merci esposte, per dare luce, luminosità e soprattutto gioia a chi entra, passeggia e conversa.
Una luce che entra dalle piccole forature del rivestimento esterno che si alternano a blocchetti di terracotta che ricordano le antiche anfore romane.
Poi, di notte, quando il mercato dorme, le lanterne a forma di foglia illuminano le strade che lo circondano creando suggestivi giochi di luce.
Al mercato di Testaccio non ci sono gradini, la pavimentazione è la stessa degli esterni; non c’è un’unica porta ma tante porte, una su ogni lato.
Il mercato è lo specchio della società, è il luogo delle relazioni umane: conoscenza, discussione, fiducia, amicizia, complicità…
Il mercato è sempre stato sinonimo di vicino, di fresco, di appena raccolto, ma oggi, sempre più spesso è anche sinonimo di lontano, di esotico, di sconosciuto, di sapori e profumi nuovi.
Al mercato Testaccio c’è una piazzetta, il luogo di tutti dove riposare, conversare, darsi appuntamento e proprio lì, nella piazzetta, a noi food blogger è stato presentato l’evento che si svolgerà all’interno del mercato questa sera 12 settembre dalle 20 alle 24.
Per la prima volta una manifestazione dell’Estate Romana si svolgerà in un mercato, sarà un evento per raccontare il cibo tramite immagini. Tutti potranno partecipare mettendo in rete i propri scatti con il tag #foodbloggersocialnight divenendo protagonisti di un racconto del cibo completamente nuovo, il primo in assoluto.
Il conduttore della serata sarà Andy Luotto, attore e cuoco che con un pizzico di ironia racconterà il cibo e i suoi protagonisti.
Questa iniziativa è nata per rilanciare i mercati rionali che in questo periodo stanno vivendo un momento di difficoltà.
Marta Leonori, Assessore Roma Produttiva, ha assicurato che presto ci saranno altre manifestazioni che vedranno il cibo protagonista anche perché, come ha fatto notare il prof. Mario Morcellini dell’Università La Sapienza, il mercato è lo spettacolo del cibo, è una biblioteca, è cultura, perché il cibo è la dimensione umana che più è cambiata nel corso dei secoli.
Nel corso della serata verrà proiettato “Roma. La cucina svelata”, un racconto di vita e cucina girato nei mercati, nei centri anziani, uno splendido affresco di una Roma che pochi conoscono.
La serata sarà allietata dal polistrumentista Luca Chiaraluce che con il suo quintetto ha ricreato le connessioni tra gli elementi che compongono i cibi a livello sensoriale e la musica, preparando un menù musicale di 16 brani, dall’antipasto al dolce.
Allora prepariamoci ad andare al Testaccio, la serata sta per cominciare!
Bello il mercato e bello il racconto , come sempre…
Grazie Elisabetta! Un nuovo modo di intendere il mercato che spero venga replicato.