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La grammatica dei sapori.

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Fasoi in tecia

2 Dicembre 2019 by gabriellapravato Leave a Comment

(La mia ricetta per D laRepubblica)

Della cucina bellunese si dice che sia robusta e aristocratica. Robusta, come tutta la cucina di montagna, aristocratica, per alcuni suoi piatti che conservano l’eleganza veneziana. Un prodotto di eccellenza che la caratterizza, protagonista indiscusso, è il fagiolo Lamon, definito la “carne dei poveri”. Poveri erano i bellunesi nel secolo scorso, quando la carne la mangiavano solo a Natale, a Pasqua e il giorno della sagra del paese. La sostituivano le calde e fumanti minestre di fagioli Lamon, che scaldavano il cuore e l’anima dopo le faticose giornate di lavoro nei campi. A volte si mangiavano “asciutti”, con una goccia, solo una goccia, di olio Favarol che arrivava dal Garda a dorso di cavallo o di mulo, nei cai, le antiche botti. Era quello, un mangiare semplice e sano.

Ingredienti:

  • fagioli lamon secchi g 250
  • alloro 2 foglie
  • timo 1 ramo
  • rosmarino 1 ramo
  • acciughe sotto sale 4
  • prezzemolo 1 ciuffo
  • aglio 1 spicchio
  • olio extravergine ml 80
  • aceto ml 80
  • pepe

Sciacquate i fagioli sotto l’acqua corrente. Metteteli a bagno in acqua fredda per almeno 8 ore per ammorbidirli.  Fateli riposare in frigorifero per evitare la fermentazione, l’acqua deve essere tre volte il loro volume. Terminato il riposo scolateli ed eliminate l’acqua dell’ammollo. Metteteli a cuocere in acqua fredda, che deve essere quattro volte il loro volume, con l’alloro, il timo e il rosmarino.

Per i primi dieci minuti fate cuocere a fuoco vivo schiumando spesso. Poi abbassate la fiamma, portate a cottura e scolateli. Manteneteli in caldo in una legumiera. In una padella mettete l’olio e lo spicchio d’aglio, privato dell’eventuale germoglio. Portatelo sul fuoco, fatelo imbiondire e poi eliminatelo. Sciacquate le acciughe e tagliatele a pezzetti, unitele poi all’olio. Aggiungete l’aceto e riportate sul fuoco facendo cuocere per dieci minuti. Con la salsa ottenuta condite i fagioli, unite il prezzemolo, regolate di pepe e servite.

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Patate fondenti

28 Marzo 2017 by gabriellapravato Leave a Comment

(La mia ricetta su D laRepubblica)

Un’antica leggenda peruviana racconta che la patata nacque, molti secoli fa, dall’amore proibito di due giovani: Haparkilla, vergine consacrata al dio Sole, e Watuy, povero contadino. Quando il Sovrano Inca venne a conoscenza dell’amore che legava teneramente i due giovani, per punizione per aver violato le sacre leggi, ordinò che fossero seppelliti, insieme, vivi.
Quell’anno il Regno fu colpito da una terribile carestia, e solo la terra che ricopriva i due amanti mantenne la sua fertilità. Il Sovrano, allora, seguendo il consiglio dei sommi Sacerdoti, ordinò di riesumare e cremare i corpi dei due ragazzi, poi di spargere le loro ceneri al vento.
Quando gli inservienti cominciarono a scavare, con grande meraviglia non trovarono Haparkilla e Watuy, ma solo una radice rotonda colore della terra, la patata, che divenne il loro cibo, e alla quale diedero il nome di Ccorinaya che significa oro interrato.
Da quel giorno la patata, cibo versatile, che si presta a tante preparazioni dolci e salate, ha sfamato gli uomini. Questa è una ricetta semplice, come semplice è questo frutto della terra.

Ingredienti:

  • patate g 500
  • parmigiano g 40
  • fecola di patate 2 cucchiai
  • latte 3 cucchiai
  • olio extravergine d’oliva 4 cucchiai
  • aglio 1 spicchio
  • sale
  • pepe

Lavate le patate raschiando la buccia con uno spazzolino per eliminare ogni traccia di terriccio. Pelatele e tagliatele a dadi mettendole in acqua fredda fino a quando non le avrete tagliate tutte. Sgocciolatele, asciugatele. Scaldate in una padella l’olio con uno spicchio d’aglio, appena inizierà a diventare dorato eliminatelo. Unite le patate e fatele rosolare a fuoco vivace portandole a cottura. Regolate di sale e di pepe. Trasferitele in un pirex. Unite la fecole a mescolate. Bagnate con il latte e mescolate nuovamente. Rifinite con il Parmigiano. Mettetele a gratinare in forno per 10 minuti a 180°C, servite subito.

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Crema di pomodoro con capperi caramellati

2 Settembre 2016 by gabriellapravato Leave a Comment

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(La mia ricetta su D laRepubblica)

L’estate ci sta per lasciare, ma i pomodori, rossi e maturi ci invitano a non pensare all’autunno in arrivo. Si usa dire che il pomodoro restituisce in cucina il sapore che il sole gli ha regalato. E’ proprio così, oggi allora con lui prepariamo una crema e per renderla più stuzzicante aggiungiamo dei capperi caramellati.

Ingredienti:

  • pomodoro g 400
  • basilico 10 foglie
  • zucchero bianco 1 pizzico
  • aglio 1 spicchio
  • olio d’oliva extravergine g 60
  • zucchero di canna g 10
  • sale
  • pepe bianco
  • capperi sotto sale g 30
  • pane casereccio g 100

Lavate e spezzettate i pomodori, metteteli in una casseruola con qualche cucchiaio di olio extravergine d’oliva,  lo spicchio d’aglio, le foglie di basilico e un pizzico di zucchero. Fateli cuocere 15 minuti a fuoco medio.  Eliminate l’aglio, passateli al passaverdura con disco fine. Raccogliete la passata nel setaccio conico, salatela e fatela sgocciolare. In frattempo  dissalate i capperi sotto l’acqua corrente, metteteli in un pentolino, spolverizzateli di zucchero, fateli cuocere a fuoco bassissimo fino a quando saranno caramellati. Tagliate a quadretti il pane eliminando la crosta esterna. In una padella versate l’olio e fatevi rosolare i quadretti di pane girandoli spesso per farli dorare su entrambi i lati. Togliete la passata dal setaccio e unitevi i capperi. Distribuite la crema in 4 piccole ciotole. Regolate di pepe. Irrorate con un filo d’olio, aggiungete i cubetti di pane e servite.

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Gabriella

È inevitabile che vi racconti un po’ di me, mi chiamo Gabriella Pravato, vivo a Roma e ho una grande passione, il cibo. Il cibo è molte cose insieme... Leggi di più...

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